Mondi oceanici come Europa attorno a Giove e Encelado attorno a Saturno sono scoperte recenti e affascinanti. Queste lune nascondono, ben al di sotto delle loro croste ghiacciate, un profondo oceano liquido. Altre lune e pianeti nani nascondono anche oceani liquidi sottostanti, e l’ultimo candidato è Miranda, il più piccolo dei cinque satelliti rotondi di Urano.
Miranda potrebbe essere l’oggetto rotondo più piccolo del Sistema Solare, con un diametro di soli 470 chilometri, approssimativamente pari all’area del Texas. Nonostante le sue dimensioni ridotte, Miranda è un mondo complesso con una superficie tra le più estreme osservate ovunque. Presenta la scogliera più alta del Sistema Solare, Verona Rupes, con un dislivello di circa 20 chilometri, che su Terra sarebbe equivalente a una scogliera alta oltre 270 chilometri.
Le caratteristiche uniche di Miranda hanno suggerito la presenza di un oceano. Le strutture superficiali inserite nei modelli informatici hanno rivelato una geologia enigmatica che sembra meglio corrispondere alla presenza di un vasto oceano formatosi tra 100 e 500 milioni di anni fa. Tom Nordheim, del Johns Hopkins Applied Physics Laboratory (APL), ha dichiarato che trovare prove di un oceano all’interno di un piccolo oggetto come Miranda è incredibilmente sorprendente.
Il team di ricerca crede che l’oceano di Miranda sia profondo almeno 100 chilometri sotto una crosta di non più di 30 chilometri, occupando la metà del volume totale della luna. Si ipotizza che si sia formato a causa di una risonanza gravitazionale con un’altra luna, schiacciando Miranda fino a quando l’interno si è riscaldato abbastanza da liquefarsi. Nonostante la danza cosmica in corso, l’oceano non si è completamente congelato, evitando la formazione di crepe sulla superficie, poiché il ghiaccio d’acqua ha un volume maggiore rispetto all’acqua liquida.
La possibilità che Miranda ospiti un oceano liquido sarebbe davvero notevole e giustificherebbe una missione di esplorazione dedicata. Il Professor Brian Cox ha discusso di questa prospettiva, sottolineando che c’è ancora molto da scoprire sui giganti di ghiaccio, Urano e Nettuno. Lo studio dettagliato su Miranda è stato pubblicato su The Planetary Science Journal.
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