Il Tesoro Invisibile di Johannesburg: Rivoluzione nell’estrazione dell’oro

immagine dell'articolo
L’oro è stato trovato nella regione del Witwatersrand nel 1886, portando enormi cambiamenti alla regione. (Simon_g/Shutterstock.com)

Il Bacino del Witwatersrand in Sudafrica è noto per essere stato il sito di una gigantesca corsa all’oro alla fine del XIX secolo, che ha portato alla fondazione di Johannesburg. Si stima che il 40 percento di tutto l’oro estratto sulla Terra provenga da questa regione, lasciando dietro di sé vaste colline di scorie minerarie.

Il dottor Steve Chingwaru, un metallurgista di 26 anni originario dello Zimbabwe, ha condotto una ricerca che ha rivelato la presenza di un potenziale tesoro di oro invisibile nelle 6 miliardi di tonnellate di scorie intorno alle miniere di Johannesburg. Questo oro invisibile si trova all’interno di altri minerali e non è visibile a occhio nudo.

Chingwaru ha sottolineato che le attuali tecniche di estrazione dell’oro dalle scorie sono inefficaci e che la bassa concentrazione di oro all’interno di esse era considerata in passato non redditizia. Tuttavia, con l’esaurimento delle concentrazioni ad alto grado, la ricerca di fonti a bassa concentrazione sta diventando più promettente.

Il dottorato di Chingwaru si è concentrato su un metodo più efficiente per riprocessare le scorie al fine di estrarre l’oro in modo sicuro ed economicamente vantaggioso. Attualmente, solo il 30 percento dell’oro viene estratto con le tecniche esistenti, mentre il restante 70 percento rimane intrappolato nella pirite.

Un’altra problematica legata alle scorie è l’impatto ambientale: l’ossidazione dei solfuri produce acido solforico, che può contaminare le acque sotterranee con elementi tossici. Chingwaru ha sottolineato l’importanza di ridurre questo impatto ambientale attraverso un riprocessamento efficiente delle scorie.

Fotografia in bianco e nero dei lavoratori alla miniera del Witwatersrand in Sudafrica nel 1888
Lavoratori alla miniera del Witwatersrand nel 1888 durante la corsa all’oro.
Collezione Wellcome (Pubblico Dominio)

Il metodo proposto dal dottor Chingwaru non solo potrebbe consentire di estrarre l’oro in modo più efficiente, ma anche di recuperare altri metalli preziosi come rame, cobalto e nichel, riducendo l’inquinamento da metalli pesanti e il drenaggio acido associato alle scorie.

Secondo la ricerca di Chingwaru, il valore approssimativo dell’oro presente nelle scorie di Johannesburg è di circa 24 miliardi di dollari. Tuttavia, la questione principale riguarda la fattibilità economica di questo nuovo metodo di estrazione.

Chingwaru ha discusso con dirigenti del settore minerario dell’oro in Sudafrica, i quali ritengono che il metodo potrebbe essere ampliato per diventare economicamente sostenibile e generare profitti significativi, specialmente considerando il prezzo stabile dell’oro.

In conclusione, il lavoro del dottor Chingwaru potrebbe non solo portare a una maggiore efficienza nell’estrazione dell’oro dalle scorie, ma anche a benefici ambientali e economici significativi per la regione di Johannesburg.

Links: