Influenza Aviaria nel Latte Pastorizzato: Rischio o Sicurezza?

Una mucca da latte con uno sfondo di cielo blu.
L’influenza aviaria è stata rilevata nelle mucche per la prima volta nel marzo 2024. (Ryan Song/Unsplash)

Dopo le segnalazioni sugli sciami di influenza aviaria nelle aziende lattiero-casearie degli Stati Uniti, sono stati individuati frammenti del virus in campioni di latte pastorizzato. La Food and Drug Administration degli Stati Uniti (FDA) ha rassicurato i consumatori affermando che le particelle virali sono inattive e non costituiscono una minaccia.

L’influenza aviaria H5N1 si è diffusa in almeno 33 mandrie lattiero-casearie in otto stati statunitensi dal tardo marzo, secondo i Centers for Disease Control and Prevention (CDC). Questo evento è stato sorprendente poiché è la prima volta che il virus colpisce le mucche. Inoltre, un singolo lavoratore agricolo è stato infettato, diventando la seconda persona negli Stati Uniti a contrarre il virus, ma ha manifestato solo sintomi lievi.

Per approfondire la questione, le autorità sanitarie hanno monitorato il latte nei negozi di tutti gli Stati Uniti. La scorsa settimana, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha rilevato concentrazioni elevate del virus nel latte crudo proveniente da animali infetti, il che non è inaspettato dato che il latte non pastorizzato può contenere vari batteri e virus.

Recentemente, la FDA ha annunciato che campioni di latte pastorizzato negli Stati Uniti hanno testato positivo per resti inattivi del virus H5N1. Anche se non è stato specificato quanti campioni siano risultati positivi né da dove provenisse il latte, la FDA ha sottolineato che la pastorizzazione è probabile che inattivi il virus, anche se non è progettata per eliminare completamente le particelle virali.

La FDA ha dichiarato che, fino a oggi, non ci sono prove che possano mettere in discussione la sicurezza del latte commerciale. Inoltre, la FDA e il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti stanno collaborando per deviare e distruggere il latte proveniente da mucche malate.

La pastorizzazione, chiamata così in onore di Louis Pasteur, è un processo di riscaldamento del cibo per eliminare i patogeni e garantirne la conservazione. La stragrande maggioranza del latte negli Stati Uniti (il 99 percento) proviene da aziende che seguono rigorosi standard di pastorizzazione, noti come Ordinanza sul Latte Pastorizzato.

L’H5N1 è sensibile al calore, quindi teoricamente dovrebbe essere inattivato dalla pastorizzazione. Tuttavia, poiché l’influenza aviaria che colpisce le mucche è un fenomeno nuovo, non esistono attualmente studi sull’efficacia della pastorizzazione dell’H5N1 nel latte bovino.

Le autorità statunitensi stanno conducendo una serie di studi approfonditi sul latte lungo tutte le fasi di produzione, utilizzando metodologie consolidate per confermare l’efficacia della pastorizzazione per patogeni noti. Questo lavoro è considerato una priorità assoluta per garantire la sicurezza del latte e dei consumatori.

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