Con l’accorciarsi delle notti e l’arrivo del freddo, l’emisfero settentrionale è immerso nell’autunno, portando con sé non solo atmosfere accoglienti e festività, ma anche un’onda di virus respiratori. I Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC) hanno appena diffuso le ultime previsioni riguardanti l’influenza, il COVID-19 e il virus respiratorio sinciziale (RSV), definendo la situazione attuale come un “tripledemico”.
Sebbene sia prevedibile un aumento dei casi invernali, la gravità e l’entità variano di anno in anno. Attualmente, l’attività complessiva delle malattie respiratorie negli Stati Uniti è rimasta bassa a metà ottobre, nonostante un incremento dei casi di COVID-19 causati dalla variante XEC. I tassi di positività ai test, le visite al pronto soccorso e le ospedalizzazioni erano in diminuzione, e l’attività dell’influenza e del RSV si manteneva bassa. Al momento, non si intravede ancora il tripledemico negli Stati Uniti.
Le autorità non possono tuttavia abbassare la guardia, poiché la sorveglianza costante continuerà. Le previsioni dei CDC non sono particolarmente pessimistiche: si prevede che la stagione autunnale e invernale 2024-2025 avrà probabilmente un numero simile o inferiore di ospedalizzazioni di picco combinate da influenza, COVID-19 e RSV rispetto alla stagione precedente.
Per quanto riguarda il picco del COVID-19, i CDC ipotizzano due scenari basati sull’attività del virus durante l’estate. Nel caso A, il picco dell’attività estiva del COVID-19 arriva dopo l’inizio della stagione respiratoria autunnale/invernale, portando a un picco delle ospedalizzazioni a dicembre. Nel caso B, il picco estivo del COVID-19 arriva prima, con una seconda ondata di infezioni più contenuta a metà gennaio.
Secondo i CDC, è più probabile che la stagione imminente segua lo Scenario A, con un picco invernale più alto rispetto a quello estivo/autunnale precedente. L’immunità della popolazione potrebbe non essere sufficientemente elevata in vista della stagione invernale, portando a un possibile aumento delle ospedalizzazioni correlate al COVID-19 a fine dicembre e inizio gennaio.
Pur suggerendo una stagione più mite rispetto all’anno precedente, l’influenza, il RSV e il COVID-19 continuano a rappresentare una minaccia, soprattutto per anziani, bambini piccoli e individui con sistemi immunitari compromessi. La vaccinazione rimane la migliore difesa disponibile per tutti e tre i virus, con i vaccini contro l’influenza e il COVID-19 raccomandati per tutte le persone di età superiore ai 6 mesi.
La vaccinazione contro il RSV è consigliata per gruppi a rischio, tra cui adulti di età superiore ai 75 anni, adulti tra i 60 e i 75 anni con rischio aumentato, donne in gravidanza tra le 32 e le 36 settimane e bambini a rischio. Durante l’autunno e l’inverno, è importante ricordare le azioni quotidiane che possono contribuire a fermare la diffusione delle infezioni: lavarsi le mani, rimanere a casa quando si è malati e indossare una mascherina in ambienti chiusi o affollati.