Minaccia globale: l’influenza aviaria H5N1 e le sfide delle malattie infettive

Prevenzione, monitoraggio e preparazione pandemica nell'era post-COVID-19

Il COVID-19 ha colpito il mondo in modo repentino, diffondendosi rapidamente e causando la morte di milioni di persone. Questo evento ha generato una crescente preoccupazione riguardo all’eventualità di futuri focolai di malattie infettive, che potrebbero essere causate da vari agenti patogeni come virus, batteri, funghi o parassiti.

Attualmente, con la pandemia da COVID-19 in fase di contenimento grazie all’efficacia dei vaccini, le principali preoccupazioni delle autorità sanitarie riguardano tre malattie infettive:

  • la malaria, causata da un parassita,
  • l’HIV, un virus, e
  • la tubercolosi, un batterio.

Queste tre patologie insieme provocano la morte di circa 2 milioni di persone ogni anno.

Inoltre, vi è una lista di patogeni prioritari da monitorare attentamente, specialmente quelli che stanno sviluppando resistenza ai farmaci comunemente impiegati per il loro trattamento, come gli antibiotici e gli antivirali. Gli scienziati devono rimanere costantemente vigili per individuare eventuali nuove minacce emergenti.

particelle del virus dell'influenza A sotto un microscopio
Micrografia elettronica a trasmissione colorizzata delle particelle del virus dell’influenza A.
NIAID/Flickr/CC-BY-SA 2.0

Tra i potenziali agenti patogeni, i virus influenzali rappresentano una delle maggiori preoccupazioni. Attualmente, un ceppo influenzale in particolare, l’H5N1 dell’influenza A, noto anche come “influenza aviaria”, sta attirando l’attenzione degli esperti. Questo virus è diffuso sia negli uccelli selvatici che in quelli domestici, come il pollame, ed è stato recentemente individuato anche in bovini da latte negli Stati Uniti e in cavalli in Mongolia.

L’influenza aviaria H5N1 ha dimostrato la capacità di infettare gli esseri umani, con un aumento significativo dei casi negli Stati Uniti quest’anno, principalmente dovuti al contatto con animali infetti e al consumo di latte crudo. Sebbene attualmente non si verifichi una trasmissione efficiente da persona a persona, il tasso di mortalità del 30% nelle infezioni umane rende questo virus una minaccia seria.

La peculiarità dell’H5N1 è la sua adattabilità ai recettori sialici degli uccelli, che differiscono da quelli umani. Tuttavia, uno studio recente ha evidenziato che una singola mutazione potrebbe rendere il virus in grado di trasmettersi tra gli esseri umani, innescando una potenziale pandemia.

Di fronte a questa minaccia, i governi stanno adottando misure preventive, come l’acquisto di dosi di vaccino specifico per l’influenza aviaria.

La preparazione pandemica è essenziale per fronteggiare eventuali scenari di diffusione del virus tra gli esseri umani.

Inoltre, è importante considerare l’approccio “one health”, che integra la salute umana, animale e ambientale come un sistema interconnesso. Monitorare e prevenire le malattie negli animali può contribuire a prevenire futuri focolai nelle popolazioni umane.

Infine, non bisogna trascurare le “pandemie lente” già in corso, come la malaria, l’HIV e la tubercolosi, che richiedono un impegno costante per essere affrontate efficacemente insieme alla costante vigilanza per individuare nuove minacce emergenti.

Il Professore Associato di Bioinformatica Microbica presso l’Università di Nottingham Trent, Conor Meehan, sottolinea l’importanza di una visione olistica nella gestione delle malattie infettive.

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