L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha recentemente pubblicato un nuovo rapporto che segna un importante passo avanti nel campo della sanità globale. Questo rapporto, frutto della collaborazione tra l’OMS e quattro agenzie globali di sanità, insieme a decine di esperti, ha introdotto una definizione unificata del concetto di trasmissione per via aerea delle malattie. Questo nuovo approccio mira a evitare confusioni e dibattiti come quelli che hanno caratterizzato l’inizio della pandemia da COVID-19.
Quando parliamo di una malattia che si diffonde “per via aerea”, solitamente pensiamo che si possa contrarla attraverso l’aria. Tuttavia, questa definizione apparentemente semplice ha generato molte discussioni nel corso degli anni, soprattutto durante la pandemia da COVID-19. La trasmissione per via aerea può avvenire in diversi modi, distinguendo tra “goccioline respiratorie” e “aerosol”. Le prime sono particelle più grandi che vengono espulse quando una persona infetta tossisce, starnutisce o parla, mentre gli aerosol sono particelle più piccole che rimangono sospese nell’aria per periodi più lunghi.
Con l’avvento del COVID-19, è emersa la necessità di comprendere meglio i meccanismi di trasmissione della malattia al fine di adottare misure preventive efficaci. Le raccomandazioni sulla distanza sociale, sull’igiene delle mani e sull’uso delle mascherine sono state cruciali per contrastare la diffusione del virus, ma è emersa la necessità di considerare anche la trasmissione per aerosol, che richiede un focus maggiore sulla ventilazione e sulla filtrazione dell’aria.
Il dibattito sulla classificazione del COVID-19 come malattia “per via aerea” ha generato controversie e discussioni accese. Solo nel luglio 2020 l’OMS ha riconosciuto la trasmissione per goccioline, dopo le pressioni di esperti in scienza degli aerosol. Questo ha portato a dibattiti sulle mascherine, sull’igiene delle mani e sull’uso dei filtri dell’aria, con l’obiettivo di proteggere la salute pubblica.
Quasi quattro anni dopo l’inizio della pandemia, è emerso che il COVID-19 può diffondersi per distanze maggiori di quanto inizialmente previsto, rientrando nella tradizionale definizione di trasmissione per aerosol. Per evitare confusioni future, l’OMS ha condotto una consultazione nel 2021 che ha portato alla definizione di “particelle respiratorie infettive” (IRP) per tutte le goccioline respiratorie, indipendentemente dalle dimensioni.
La trasmissione “per via aerea” ora si riferisce al principale mezzo di diffusione basato sulle IRP, che possono viaggiare per distanze e essere respirate da altre persone. Questo concetto è influenzato da vari fattori ambientali. Inoltre, è stata introdotta la distinzione tra trasmissione per inalazione e deposizione diretta delle IRP, al fine di chiarire i meccanismi di contagio.
Questo nuovo approccio mira a rendere il concetto di trasmissione “per via aerea” più comprensibile e in linea con altri termini comunemente utilizzati nel campo della sanità. Il Capo Scienziato dell’OMS, il Dott. Jeremy Farrar, ha sottolineato l’importanza di questo cambiamento e ha invitato a proseguire nella ricerca per affrontare futuri patogeni con una maggiore comprensione condivisa.
Il rapporto completo dell’OMS è disponibile per ulteriori approfondimenti e consultazioni.
Links: