Scoperto un nuovo cratere d’impatto su Io grazie alla missione Galileo

La grande crepa vulcanica attira l'attenzione, ma il piccolo punto nero in cima al centro potrebbe essere il primo cratere d'impatto scoperto su Io.

La grande crepa vulcanica attira l’attenzione, ma il piccolo punto nero in cima al centro potrebbe essere il primo cratere d’impatto scoperto su Io. (NASA/JPL-Caltech/Kevin M. Gill)

Un astronomo amatoriale ha scoperto un cratere d’impatto su Io, una delle lune di Giove, grazie a vecchie immagini della missione Galileo. Gli astronomi professionisti hanno confermato che si tratta di un vero impatto di asteroide, nonostante l’attività vulcanica di Io. Fin dai primi studi sulla Luna, è stato evidente che era coperta di crateri, inizialmente attribuiti all’attività vulcanica. Tuttavia, si è poi scoperto che erano il risultato di impatti con rocce spaziali. Questo fenomeno è comune in tutto il Sistema Solare, ad eccezione dei giganti gassosi. La maggior parte dei mondi, come la Luna, presenta crateri che risalgono a miliardi di anni fa. Tuttavia, l’erosione ha cancellato la maggior parte dei crateri sulla Terra, su Marte e su Europa. Io è un’eccezione a causa dei suoi oltre 400 vulcani attivi, che riempiono i crateri con la lava. Nonostante ciò, è stato scoperto un nuovo cratere grazie alle immagini della missione Galileo. L’astronomo amatoriale Jesper Sandberg ha notato una forma rotonda nei dati di Galileo, che gli scienziati hanno confermato essere un cratere d’impatto. Il cratere ha un diametro di 92-104 metri ed è circondato da materiale espulso, tipico di un impatto. Nonostante la presenza di vulcani attivi, il cratere è sopravvissuto grazie alla sua posizione. Non si sa se il cratere sia ancora presente, ma future missioni spaziali potrebbero fornire ulteriori informazioni. La missione Juno, che ha esplorato Giove, si concentrerà su Io nel dicembre 2022, offrendo la possibilità di studiare il cratere da vicino. Altre missioni, come Europa Clipper e Jupiter Icy Moons Explorer (JUICE), potrebbero anche avvicinarsi a Io per cercare altri crateri. Nonostante l’attività vulcanica concentrata nell’emisfero meridionale posteriore di Io, il cratere scoperto da Sandberg si trova nell’emisfero anteriore, lasciando speranza per la sua sopravvivenza.

Links: