Nel 1978, il geofisico Glen Penfield, durante il suo lavoro per la compagnia petrolifera messicana Pemex, fece una scoperta che avrebbe cambiato la nostra comprensione della storia della Terra. Mentre esaminava una mappa di rilevamento magnetico del Golfo del Messico, notò una serie di caratteristiche insolite che lo portarono a ipotizzare l’esistenza di un cratere d’impatto. Questa intuizione non era isolata, poiché un altro dipendente di Pemex aveva individuato evidenze simili guardando le mappe di gravità della stessa zona.
La Terra, nonostante la sua apparente uniformità, presenta variazioni significative nella distribuzione della massa che influenzano la gravità in diversi punti del pianeta. Queste irregolarità, come montagne, fosse e altre strutture sotterranee, causano anomalie di gravità, ossia variazioni rispetto alla norma. Nel Golfo del Messico, una di queste anomalie di gravità si rivelò essere particolarmente ampia, indicando un evento di proporzioni straordinarie, come quello che portò all’estinzione dei dinosauri.
Nel 1980, un articolo scientifico propose per la prima volta l’ipotesi che un asteroide fosse responsabile dell’estinzione di massa avvenuta alla fine del Cretaceo. L’aumento significativo di iridio nei campioni di rocce prelevati intorno al periodo dell’estinzione suggeriva un deposito di materiale extraterrestre. L’impatto di un grande asteroide avrebbe innescato una serie di eventi catastrofici, tra cui l’iniezione di polvere nell’atmosfera e l’oscuramento globale che avrebbe compromesso la fotosintesi.
Nonostante la mancanza di un cratere d’impatto confermato, la teoria dell’asteroide come causa dell’estinzione dei dinosauri guadagnò sempre più credibilità. Fu solo dieci anni dopo che i campioni del cratere di Chicxulub furono studiati da Penfield, rivelando tracce evidenti di un impatto di proporzioni epiche. Ulteriori analisi confermarono la presenza di quarzo shockato e sferule di fusione d’impatto, consolidando la teoria dell’evento catastrofico.
Circa 65 milioni di anni fa, un asteroide si schiantò sulla Terra nello Yucatan, generando un cratere di circa 200 km di diametro e scatenando un’energia devastante equivalente a migliaia di bombe nucleari. Questo impatto catastrofico ha avuto conseguenze globali, alterando il clima del pianeta e contribuendo all’estinzione di massa dei dinosauri.
Sebbene vi siano altre ipotesi sull’estinzione dei dinosauri, come il vulcanismo, l’evento d’impatto rimane la spiegazione predominante accettata dalla comunità scientifica. Tuttavia, recenti studi suggeriscono che la Terra potrebbe aver subito più di un evento d’impatto significativo nel corso della sua storia, contribuendo a cambiamenti climatici e a estinzioni di massa.
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