L’estensione della zona morta al largo della Florida raggiungerà, nel corso dei prossimi mesi, un’estensione enorme. I dati del NOOA.
Non si arresta l’espansione della zona morta al largo degli Usa. Secondo le stime quella che sta per arrivare sarà un’estate drammatica per l’ecosistema marino del Golfo del Messico con il superamento del record del 2017 di 23mila chilometri. La formazione delle zone morte rappresenta una diretta conseguenza dello sversamento di sostanza tossiche, derivanti soprattutto dall’attività agricola e dall’allevamento. Nel solo mese di maggio sono state 156mila le tonnellate di nitrato e 25.300 tonnellate di fosforo sversate nell’oceano attraverso il Mississippi. Proprio per queste ragioni le dimensioni della Zona Morta del 2019 potrebbero essere maggiori del previsto.
Ma come nasce e si sviluppa una zona morta? Gli inquinanti, quando giungono in acqua, provocano una significativa proliferazione di alghe, che quando muoiono producono una gigantesca massa sul fondale. La loro decomposizione assorbe l’ossigeno dell’acqua trasformando l’ambiente in un deserto. Di conseguenza i pesci, i crostacei, le stelle marine e gli altri invertebrati che non si allontanano dall’area muoiono in poco tempo. Il fenomeno produce danni incalcolabili al settore della pesca, aumentando i prezzi del pescato.