I Campi Flegrei, situati in Campania, costituiscono un campo vulcanico attivo con una storia eruttiva che risale a oltre 80.000 anni fa. Durante questo lungo periodo, si sono verificate almeno due eruzioni di grande magnitudo che hanno avuto un impatto significativo sulla regione.
L’eruzione dell’Ignimbrite Campana
Questo evento è avvenuto circa 40.000 anni fa ed ha generato una caldera ampia di circa 200 km².
L’Ignimbrite Campana è stata un’eruzione esplosiva che ha prodotto flussi piroclastici e depositi di tefra.
Questi depositi sono ancora visibili lungo le scarpate che circondano i Campi Flegrei e in alcune aree urbane di Napoli.
L’eruzione del Tufo Giallo Napoletano
Questo evento è avvenuto circa 15.000 anni fa ed anche questa eruzione ha contribuito alla formazione della caldera. Il tufo giallo napoletano è stato caratterizzato da flussi di lava e depositi di tefra.
Come l’Ignimbrite Campana, ha avuto un impatto significativo sulla regione circostante. Recenti studi suggeriscono anche l’esistenza di un terzo evento di elevata energia avvenuto intorno a 29.000 anni fa: l’eruzione del Tufo di Masseria del Monte. L’ultima eruzione registrata nei Campi Flegrei risale al 1538, quando si formò il cono di tufo di Monte Nuovo nel settore occidentale della caldera, poco ad ovest della cittadina di Pozzuoli.
È interessante notare che la storia eruttiva dei Campi Flegrei non si limita a questi due eventi principali. Ci sono stati almeno 20 episodi eruttivi esplosivi ed effusivi precedenti, ma molti di questi centri eruttivi sono sepolti dai prodotti più recenti o nascosti dall’urbanizzazione dell’area. Inoltre, nuove ricerche suggeriscono che gli eventi catastrofici potrebbero aver colpito l’area ogni 10.000-15.000 anni, come indicato dai depositi sedimentari nel bacino occidentale del Marsili, il più grande vulcano sottomarino del Tirreno e del Mediterraneo.