L’enigma della Sfinge: riesci a risolvere il più antico indovinello della storia?

Un viaggio attraverso il celebre enigma della Sfinge e il suo profondo significato nella mitologia greca.

Fin dall’antichità, gli esseri umani hanno sempre trovato piacere nel risolvere enigmi e rompicapo, tanto che questa passione è ancora viva ai giorni nostri.

Anche se è difficile stabilire con esattezza quando sia nata questa curiosità, uno dei primi esempi documentati è l’iconico enigma della Sfinge.

Questo celebre rompicapo fa parte della leggenda di Edipo e, nonostante sia trascorso moltissimo tempo, continua a suscitare interesse e a nascondere significati profondi che meritano ancora di essere esplorati.

La storia dell’enigma della Sfinge


L’enigma della Sfinge è uno degli episodi più noti della mitologia greca e si inserisce nel contesto della storia di Edipo. Questo enigma, infatti, rappresenta uno dei momenti chiave che condurranno Edipo verso il compimento del suo destino.

Nella mitologia greca, la Sfinge è una creatura metà leone, con testa di donna e ali di uccello, che vive nei dintorni di Tebe. Il suo compito è porre ai viandanti un indovinello, oggi conosciuto come l’enigma della Sfinge, il quale recita così:

Qual è la creatura che al mattino cammina su quattro zampe, a mezzogiorno su due e la sera su tre?

La soluzione dell’enigma


I viandanti non riescono a dare una risposta, e così non possono continuare il loro viaggio. Tuttavia, un giorno Edipo si trova davanti alla Sfinge e, dopo una breve riflessione, risolve l’enigma.

L’essere di cui si parla è l’uomo: da neonato gattona su quattro zampe, da adulto cammina eretto su due gambe e in vecchiaia si aiuta con un bastone, che funge da terza gamba.

Sconfitta dalla risposta corretta, la Sfinge permette a Edipo di procedere verso Tebe, dove verrà incoronato re proprio grazie a questa vittoria.

Il significato simbolico dell’enigma


Sebbene oggi l’enigma della Sfinge sia universalmente noto, non tutti ne comprendono appieno il significato simbolico. Questo rompicapo racchiude profonde riflessioni sulla condizione umana e sulla vita, che possiamo riassumere così:

  1. Il ciclo della vita: Il percorso umano viene suddiviso in tre grandi fasi, con la giornata a simboleggiare l’intera vita, dall’infanzia alla vecchiaia.
  2. Conoscenza di sé: La capacità di risolvere l’enigma richiede una profonda comprensione di sé stessi. Per superare la Sfinge, occorre essere pienamente consapevoli della propria natura.
  3. Saggezza e salvezza: La conoscenza viene vista come il mezzo per affrontare e superare le sfide della vita, proprio come Edipo salva Tebe con la sua saggezza.

Possiamo persino ipotizzare che l’enigma della Sfinge dimostri anche come la conoscenza possa essere una spada a doppio taglio, dato che il destino di Edipo, una volta diventato re, sarà segnato da tragedie.

Un secondo enigma poco conosciuto


Mentre il primo indovinello della Sfinge è noto a tutti, pochi sanno che in alcune versioni del mito esiste anche un secondo enigma.

Dopo essere stata sconfitta la prima volta, la Sfinge avrebbe posto a Edipo un secondo indovinello, ancora più complesso:

Due sorelle: una genera l’altra, e questa a sua volta dà vita alla prima. Chi sono?

Edipo, dopo aver riflettuto, risponde correttamente: le due sorelle sono il giorno e la notte. In greco antico, infatti, questi due concetti sono di genere femminile.

Anche questo secondo enigma affronta temi profondi come la ciclicità del tempo, dimostrando quanto sia difficile risolvere tali indovinelli senza pensare in modo creativo o, naturalmente, senza l’arguzia di Edipo.