Il mistero del Saola: l’unicornio asiatico in pericolo

Animale simile a un cervo marrone catturato in un'immagine di trappola fotografica nella foresta. L'animale ha corna e segni facciali bianchi.
I saola sono creature timide che probabilmente sono meno di 750 in natura. (Silvicoltura su Wikipedia vietnamita tramite Wikimedia Commons (CC BY-SA 3.0))

Le località più remote della Terra sono spesso abitate da creature rare e misteriose, che sfuggono alla vista umana. Tra queste, il Saola occupa un posto di rilievo. Questi animali, noti anche come “unicorni asiatici”, sono una specie in pericolo critico di estinzione che abita esclusivamente nelle Montagne Annamite del Laos e del Vietnam. Si stima che la loro area di distribuzione sia compresa tra 5.000 e 15.000 chilometri quadrati, ma la popolazione di saola è così scarsa che si pensa siano presenti meno di 750 individui, sebbene non ci siano dati ufficiali a riguardo.

La loro natura elusiva li rende estremamente difficili da avvistare, tanto che nessun biologo della fauna selvatica ha mai visto un saola in natura fino ad oggi. La regione delle Montagne Annamite, dove vivono questi animali, è una foresta densa e remota, caratterizzata da un terreno difficile da attraversare e da una flora e fauna ostili. Le condizioni avverse, che includono sanguisughe, zecche e mosche, rendono l’esplorazione di queste montagne un’impresa estremamente ardua.

Il Saola è stato scoperto solo nel 1992, quando un team di ricerca ha rinvenuto un cranio insolito in possesso di un cacciatore locale. Da allora, gli avvistamenti di saola sono stati sporadici, con immagini catturate dalle trappole fotografiche nel 1999 e nel 2013. Le fotografie selvatiche di saola sono considerate un vero tesoro per i conservazionisti del Sud-est asiatico, poiché rinnovano la speranza per la sopravvivenza di questa specie unica.

I saola sono caratterizzati da due corna parallele che possono raggiungere i 50 centimetri di lunghezza e da un aspetto simile a un’antilope. Pesano circa 90 chilogrammi e presentano segni facciali bianchi su corpi marroni. Nonostante la loro rarità, i saola sono stati vittime del bracconaggio per il commercio illegale di fauna selvatica, un problema diffuso nella regione.

Il Saola Working Group, parte dell’IUCN, ha un piano ambizioso per avviare un programma di conservazione in cattività per proteggere questa specie dall’estinzione. Grazie a nuovi strumenti di analisi delle feci, è possibile identificare rapidamente se un campione appartiene a un saola, accelerando così le operazioni di salvaguardia della specie.

Nonostante le minacce e le sfide, il team del Saola Working Group è determinato a preservare questa specie unica e affascinante per le generazioni future.

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