Un nuovo studio, condotto da alcuni scienziati presso l’Università di Oxford e pubblicato sulla rivista Nature Microbiology, avverte che l’infezione della Melioidosi è particolarmente resistente a moltissimi antibiotici e potrebbe ben presto diffondersi, in maniera alqaunto rapida, in tutto il mondo. I ricercatori suppongono che la malattia è attualmente presente in almeno 79 Paesi, tra cui 34 non ne hanno mai documentato l’esistenza. Secondo il nuovo, accurato studio il batterio Burkholderia Pseudomallei che causa l’infezione, si trova comunemente nei territori del sud-est asiatico e nella parte settentrionale dell’Australia, seppur può anche diffondersi in aree non endemiche attraverso l’importazione di animali infetti.
La Melioidosi, che si sviluppa attraverso la pelle, i polmoni o semplicemente bevendo acqua contaminata, può essere estremamente difficile da diagnosticare perchè i suoi sintomi sono simili a quelli della tubercolosi e della polmonite. Un trattamento inadeguato dell’infezione può portare a tassi di mortalità anche superiori al 70%. Gli scienziati, comunque, stimano che dei 165.000 casi segnalati ogni anno almeno 89.000 di questi possono risultare mortali. Le persone maggiormente a rischio di contrarre la melioidosi sono sono quelle con diabete mellito o con malattie renali croniche, nonchè a chi consuma numerose quantità di alcool.