La missione Juice dell’Agenzia Spaziale Europea è attualmente in viaggio per esplorare le lune ghiacciate di Giove. Per raggiungerle, sta sfruttando la tecnica dell’assistenza gravitazionale, rubando un po’ di velocità orbitale dalla Terra, da Venere e, per la prima volta, anche dalla Luna.
Queste manovre sono comuni per le missioni spaziali nel Sistema Solare, ma ciò che rende unica la missione Juice è il fatto che, per la prima volta, un’astronave sta utilizzando due corpi celesti per una manovra di assistenza gravitazionale anziché uno solo.
La scorsa notte, Juice ha completato con successo il sorvolo lunare, conducendo vari test sugli strumenti scientifici a bordo. Questi strumenti sono progettati per studiare cosa si trova sotto la superficie ghiacciata delle lune gioviane.
La seconda fase della missione prevede il sorvolo della Terra, programmato per questa sera. Questa manovra, così audace da richiedere una finestra di lancio di soli 1 secondo, sarà un test cruciale per verificare le prestazioni del radar nel contesto del funzionamento completo dell’astronave.
Nicolas Altobelli, scienziato planetario dell’ESA, ha sottolineato l’importanza di questi test durante una conferenza stampa a cui ha partecipato IFLScience 10 giorni fa.
Oltre agli aspetti scientifici, durante i sorvoli saranno testate anche le telecamere a bordo. Alcune immagini sono già state condivise online, tra cui l’immagine principale sopra, che mostra le reali differenze di colore sulla Luna. È importante notare che questa immagine non è stata catturata dalla fotocamera scientifica, ma dalla Juice Monitoring Camera utilizzata per monitorare le aste e le antenne.
Dopo il sorvolo terrestre di stasera, Juice si dirigerà verso Venere, che raggiungerà nell’agosto 2025. Successivamente, farà ritorno sulla Terra due volte nel settembre 2026 per ulteriori assistenze gravitazionali, per poi ripassare nel gennaio 2029.
Tutti questi sorvoli forniranno la spinta necessaria per raggiungere Giove nel 2031, dove Juice studierà il sistema nel suo complesso e le lune Europa, Ganimede e Callisto per tre anni. Successivamente, l’astronave si metterà in orbita attorno a Ganimede per condurre ulteriori ricerche.