Vita extraterrestre: amminoacidi nei ghiacci di Europa ed Encelado

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Europa vista dalla sonda Juno della NASA. (Immagine della NASA/JPL-Caltech/SwRI/MSSS elaborata da Kevin M. Gill (CC BY 3.0))

Le lune ghiacciate dei pianeti giganti gassosi rappresentano un’interessante prospettiva per la ricerca di forme di vita extraterrestri. Encelado ed Europa sono caratterizzati da profondi oceani sotterranei con una complessa chimica nascosta sotto uno spesso strato di ghiaccio. Esplorare queste regioni non è semplice, ma potrebbero non essere necessarie perforazioni profonde per individuare tracce di vita.

Recenti studi si sono concentrati su come le biosignature potrebbero sopravvivere nel ghiaccio esposto alla radiazione presente attorno a Europa, satellite di Giove, e a Encelado, satellite di Saturno. Gli scienziati hanno scoperto che, sebbene gli amminoacidi, mattoni fondamentali delle proteine, si degradino nel tempo in queste condizioni, essere intrappolati nel ghiaccio può consentire loro di persistere per lunghi periodi, specialmente se di origine biologica.

Alexander Pavlov del Goddard Space Flight Center della NASA a Greenbelt, Maryland, ha dichiarato che, in base ai loro esperimenti, la profondità di campionamento sicura per gli amminoacidi su Europa è di circa 20 centimetri alle alte latitudini dell’emisfero posteriore, dove la superficie è meno disturbata dagli impatti meteoritici.

Per quanto riguarda Encelado, non è necessario campionare in profondità per rilevare gli amminoacidi, poiché queste molecole sopravvivono alla radiazione in qualsiasi punto della superficie a meno di pochi millimetri dalla superficie.

Lo studio si è concentrato sulla degradazione degli amminoacidi attraverso la radiazione. Sono stati analizzati gli amminoacidi presenti nel ghiaccio, in una miscela di ghiaccio e polvere e all’interno di batteri morti, come E. Coli. È emerso che gli amminoacidi nei batteri morti subiscono una degradazione più lenta.

Pavlov ha sottolineato che i bassi tassi di distruzione degli amminoacidi nei campioni biologici in condizioni simili a quelle di Europa ed Encelado supportano la possibilità di future missioni di atterraggio per la ricerca di vita su questi satelliti.

I risultati indicano che i tassi di degradazione potenziale delle biomolecole organiche in regioni ricche di silice su Europa ed Encelado sono più elevati rispetto al ghiaccio puro. Pertanto, eventuali missioni future su questi satelliti dovrebbero prestare attenzione nel campionare aree ricche di silice.

Un articolo dettagliato su questa ricerca è stato pubblicato sulla rivista Astrobiologia.

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