Sbiancamento globale dei coralli: una minaccia per gli oceani

Corallo sbiancato nel Golfo di Thailandia
Corallo sbiancato nel Golfo di Thailandia. (Eco Cafe’ Pranburi tramite Flickr (CC BY-SA 2.0))

Un evento globale di sbiancamento dei coralli, il quarto mai registrato e il secondo nell’ultimo decennio, è attualmente in corso, come annunciato lunedì (15 aprile) dalla National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA). Il dottor Derek Manzello della NOAA ha dichiarato che dal febbraio 2023 all’aprile 2024 si è verificato un significativo sbiancamento dei coralli in entrambi gli emisferi di tutti i principali oceani del mondo.

Questo sbiancamento di massa ha colpito i coralli in tutto il tropico, da Florida e Caraibi fino al Brasile, Mar Rosso e Grande Barriera Corallina dell’Australia. Le temperature record degli ultimi mesi hanno contribuito a questo fenomeno, poiché i coralli sono estremamente sensibili allo stress termico. Manzello ha sottolineato che con il continuo riscaldamento degli oceani, il fenomeno del sbiancamento dei coralli diventa sempre più frequente e grave.

Lo sbiancamento dei coralli avviene quando vengono stressati da cambiamenti ambientali come il riscaldamento delle acque, causando l’espulsione delle alghe simbionti che vivono nei loro tessuti e rendendoli completamente bianchi. Questo fenomeno può essere scatenato anche da variazioni nella luce, nei nutrienti o da temperature troppo basse.

Il Coral Reef Watch della NOAA monitora lo stress termico da sbiancamento dal 1985, utilizzando i dati satellitari sulla temperatura della superficie del mare. L’attuale evento globale di sbiancamento è il quarto mai registrato, con precedenti nel 1998, 2010 e 2014-17, ognuno peggiore del precedente. Più del 54% dell’area corallina mondiale ha subito stress termico da sbiancamento nell’ultimo anno, con un aumento stimato dell’1% a settimana.

Corallo stella di Boulder nei Caraibi sano, sbiancato e ripristinato
Un corallo stella di Boulder a St. Croix nei Caraibi mentre passava da sano (maggio 2023), a sbiancato (ottobre 2023), a ripristinato (marzo 2024).
NOAA

Manzello ha previsto che entro breve questo evento sarà probabilmente il più esteso globalmente mai registrato. Anche se lo sbiancamento non porta direttamente alla morte dei coralli, li rende più vulnerabili alle malattie e all’estinzione, con conseguenze negative sugli ecosistemi e sulle comunità che dipendono dai coralli per la loro sopravvivenza.

Fortunatamente, i coralli possono riprendersi se lo stress che causa lo sbiancamento viene rimosso. Attualmente sono in corso sforzi, come quelli della NOAA, per aiutare a ripristinare i coralli in tutto il mondo. In Florida, ad esempio, stanno cercando di spostare i vivai di coralli in acque più profonde e fresche, e di proteggere i coralli con parasole in altre aree.

Tuttavia, alla luce dell’ultimo annuncio della NOAA, è evidente che sono necessari ulteriori interventi a livello globale per proteggere questo ecosistema vitale da futuri sbiancamenti e garantire la sua sopravvivenza a lungo termine.

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