Il futuro della carne: mammut resuscitati e polpette sostenibili

Un mammut inseguito da un Neanderthal.
Gli esseri umani moderni hanno assaggiato questo banchetto neanderthaliano. (OrdinaryJoe/Shutterstock.com)

Ieri è giunta la notizia entusiasmante che l’azienda di de-estinzione Colossal Biosciences ha annunciato di aver compiuto un significativo passo avanti verso la possibilità di resuscitare il mammut entro il loro obiettivo del 2028. Questo annuncio ha suscitato grande interesse e attenzione nel mondo scientifico e oltre.

Ma per coloro che sono interessati non solo alla prospettiva di riportare in vita un antico gigante, ma anche a esplorarne le potenzialità culinarie, ci sono buone notizie: le polpette di mammut sono già una realtà. Un’azienda in Australia ha utilizzato il DNA di un mammut per creare le prime polpette di mammut alla fine dello scorso anno.

Vow, l’azienda responsabile di questa innovazione, ha adottato un approccio audace utilizzando carni provenienti da animali insoliti ed estinti per avviare una conversazione sulle alternative sostenibili alla carne tradizionale durante la crisi climatica. La creazione delle polpette di mammut è stata possibile grazie all’utilizzo della sequenza del DNA di una proteina muscolare del mammut, integrando il DNA degli elefanti dove necessario. Le cellule staminali mioblastiche prelevate da pecore hanno poi permesso la coltivazione della carne, un processo che si è rivelato promettente e sostenibile nel lungo termine.

Il co-fondatore di Vow, Tim Noakesmith, ha sottolineato che il processo potrebbe essere replicato con altre specie animali, purché sia disponibile una biopsia delle dimensioni adeguate. Tuttavia, alcune specie, come il dodo, sono state spinte all’estinzione senza lasciare abbastanza informazioni genetiche per permetterne una resurrezione culinaria.

Il team di Vow ha anche esplorato la possibilità di utilizzare altre specie estinte, come il Tyrannosaurus rex, per la produzione di integratori a base di collagene, aprendo nuove prospettive nel settore della carne coltivata.

A lungo termine, l’obiettivo del team è quello di rendere le carni coltivate competitive con le carni tradizionali, con la speranza di sostituirle completamente. Attualmente, si stanno concentrando su ristoranti di alta cucina, dove chef e clienti sono aperti all’innovazione e disposti a investire in queste nuove esperienze culinarie.

Oltre alle carni più comuni, come pollo e manzo, il team ha già discusso del potenziale di creare carni provenienti da specie meno convenzionali, come zebre, yak e tartarughe delle Galapagos, ispirandosi alle preferenze gastronomiche di Charles Darwin.

In conclusione, se un giorno i mammut verranno riportati in vita, non sarà necessario ucciderli nuovamente per gustarne la carne, poiché le alternative sostenibili sono già disponibili e in continua evoluzione.

Questa versione dell’articolo è stata rivista e aggiornata per offrire un’analisi approfondita delle recenti innovazioni nel settore della carne coltivata.

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