Una specie di fungo che ha decimato le popolazioni di pipistrelli in tutto il mondo è stata rilevata nell’intestino della famosa mummia conosciuta come Ötzi. Scoperto nel 1991 sulle montagne al confine tra Italia e Austria, il cosiddetto Uomo del Ghiaccio si ritiene abbia vissuto circa 5.200 anni fa ed è la mummia naturale più antica mai trovata in Europa.
Ricerche precedenti hanno indicato che al momento della sua morte, all’età di circa 45 anni, lo stomaco di Ötzi era infestato da parassiti e batteri come l’Helicobacter pylori. Questi microrganismi sono stati associati a ulcere gastriche e possono persino causare il cancro allo stomaco, il che suggerisce che l’Uomo del Ghiaccio probabilmente soffriva di forti dolori addominali.
Aggiungi a tutto ciò un mucchio di arterie occluse e la vita inizia a sembrare piuttosto cupa per il vecchio. A seconda di come la si guarda, quindi, il suo omicidio da parte di un arciere sconosciuto aggiunge miseria o pone fine a un’esistenza piuttosto scomoda.
Guardando più in profondità le sventure intestinali di Ötzi, gli autori di uno studio non ancora sottoposto a revisione paritaria hanno esaminato il DNA fungino presente nell’intestino della mummia. Tra le specie più comuni rilevate nello stomaco e nell’intestino tenue c’era un fungo patogeno chiamato Pseudogymnoascus destructans.
Un fungo psicrofilo (amante del freddo), la specie è nota per causare la sindrome del naso bianco (WNS) che ha decimato un gran numero di pipistrelli. Secondo i ricercatori, “Ötzi potrebbe aver consumato questi funghi accidentalmente, probabilmente in associazione con altri elementi della sua dieta, e si sono sviluppati nel suo intestino dopo la sua morte a causa della loro adattabilità a ambienti rigidi e freddi”.
Infatti, gli autori spiegano che la specie è in grado di crescere a temperature fino a -20°C (-4°F) e che potrebbe quindi aver continuato a proliferare nelle viscere di Ötzi mentre giaceva congelato in un ghiacciaio per migliaia di anni. Come il fungo potrebbe aver influenzato la sua salute è sconosciuto, anche se i ricercatori affermano che il “patogeno opportunistico” può causare “infezioni della pelle e delle vie respiratorie”.
Secondo il United States Geological Survey, non sono noti casi di malattie umane causate dalla WNS, nonostante il fatto che migliaia di persone siano venute a contatto con pipistrelli infetti. Il rischio che P. destructans avrebbe rappresentato per Ötzi è quindi poco chiaro, anche se vale la pena notare che i biologi indossano indumenti protettivi quando entrano in grotte di pipistrelli note per ospitare il fungo, giusto per sicurezza.
Non potendo trarre conclusioni definitive sulla significatività dei loro risultati, gli autori dello studio affermano infine che “la presenza di Pseudogymnoascus nell’intestino dell’Uomo del Ghiaccio presenta un enigma complesso”. Se non altro, però, questa scoperta contribuisce alla nostra comprensione degli intestini sorprendentemente cosmopoliti di Ötzi.
Lo studio è attualmente disponibile come preprint su BioRxiv.