È stato confermato: il 2023 è stato l’anno più caldo sulla Terra mai registrato, superando di gran lunga il precedente record.
Secondo il Servizio Cambiamenti Climatici Copernicus, la temperatura media globale del 2023 è stata di 1,48°C (2,6°F) più alta rispetto ai livelli preindustriali del XIX secolo e di 0,60°C (1,08°F) più alta rispetto alla media del periodo 1991-2020.
Queste temperature sono state 0,17°C (0,30°F) più alte rispetto al record annuale del 2016.
Samantha Burgess, direttrice aggiunta del Servizio Cambiamenti Climatici Copernicus, ha dichiarato: “Le temperature durante il 2023 superano probabilmente quelle di qualsiasi periodo degli ultimi 100.000 anni”.
Ma ciò non è tutto. Nel 2023 sono stati stabiliti diversi altri record climatici:
- È stato il primo anno in cui tutte le giornate hanno registrato temperature medie globali superiori di 1°C (1,8°F) rispetto al periodo preindustriale.
- Quasi la metà delle giornate del 2023 è stata più calda di 1,5°C (2,7°F) rispetto al periodo preindustriale del 1850-1900.
- Per la prima volta, due giorni di novembre sono stati più caldi di 2°C (3,6°F) rispetto al periodo 1850-1900.
- Luglio e agosto 2023 sono stati i due mesi più caldi mai registrati.
- Le temperature medie dell’aria sono state le più calde mai registrate, o vicine alle più calde, in vaste parti di tutti i bacini oceanici e di tutti i continenti (ad eccezione dell’Australia).
- Le concentrazioni atmosferiche di anidride carbonica e metano – due dei principali gas serra che causano il cambiamento climatico – hanno raggiunto livelli record nel 2023, raggiungendo rispettivamente 419 parti per milione e 1902 parti per miliardo.
L’anno record del 2023 è stato caratterizzato da condizioni di calore senza precedenti a partire da giugno.
È importante notare che il 2023 è stato un anno di El Niño, una fase del ciclo di El Niño-Oscillazione Meridionale (ENSO) che porta ad un aumento delle temperature globali. Questo è un processo naturale complesso strettamente legato al riscaldamento delle temperature nell’Oceano Pacifico intorno all’equatore, con effetti che si propagano nel resto del pianeta.
Tuttavia, non ci sono dubbi: questi record sono una prova evidente di come l’attività umana stia influenzando il nostro pianeta. Una delle principali cause delle temperature elevate osservate nel 2023 è l’aumento delle concentrazioni di gas serra nell’atmosfera, prodotte dalla combustione di combustibili fossili, dall’agricoltura industriale e da altre attività umane.
Come sempre, gli scienziati del clima sottolineano l’urgente necessità di abbandonare i combustibili fossili per contrastare gli effetti sempre più gravi della crisi climatica.
Carlo Buontempo, direttore del Servizio Cambiamenti Climatici Copernicus, ha osservato: “Gli estremi che abbiamo osservato negli ultimi mesi sono una testimonianza drammatica di quanto siamo lontani dal clima in cui si è sviluppata la nostra civiltà. Ciò ha profonde conseguenze per l’Accordo di Parigi e per tutti gli sforzi umani. Se vogliamo gestire con successo il nostro portafoglio di rischi climatici, dobbiamo urgentemente decarbonizzare la nostra economia utilizzando dati e conoscenze climatiche per prepararci al futuro”.
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