El Niño e La Niña: Impatti Globali e Prospettive Future

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Anomalie dell’altezza della superficie del mare osservate nell’Oceano Pacifico centrale e orientale il 4 dicembre 2023, vicino al picco di El Niño, rispetto al 1 luglio 2024, durante la sua attuale fase neutra. (NASA Earth Observatory/Lauren Dauphin, utilizzando dati modificati del Copernicus Sentinel, elaborati da ESA e ulteriormente elaborati da Josh Willis, Severin Fournier e Kevin Marlis/NASA/JPL-Caltech.)

L’ultima fase di El Niño, con la sua ascesa e caduta, è stata recentemente rappresentata in modo dettagliato attraverso nuove visualizzazioni dei dati. Attualmente, le condizioni oceaniche appaiono tranquille nel Pacifico, ma si stanno verificando importanti cambiamenti. El Niño è un fenomeno climatico globale che ha impatti su scala mondiale, influenzando i modelli meteorologici in diverse regioni del pianeta. Questo fenomeno ha origine dalle acque calde presenti nell’Oceano Pacifico tropicale centrale ed orientale, le quali influenzano la circolazione atmosferica e possono portare a piogge abbondanti in alcune aree e siccità in altre.

Le fasi di El Niño tendono ad aumentare le temperature globali medie, aumentando la probabilità di anni record di calore. Nel periodo tra il 2023 e il 2024, si è verificata una fase particolarmente intensa di El Niño, che si è conclusa a maggio. Le nuove immagini rilasciate mostrano le anomalie dell’altezza della superficie del mare nell’Oceano Pacifico centrale ed orientale il 4 dicembre 2023, durante il picco di El Niño, confrontate con il 1 luglio 2024, durante la fase neutra attuale.

Le anomalie dell’altezza della superficie del mare sono un indicatore significativo delle variazioni di temperatura dell’acqua, poiché sono influenzate direttamente dall’espansione termica: l’acqua più calda si espande, determinando un aumento del livello del mare. Attraverso l’analisi di queste anomalie, gli scienziati possono individuare le aree dell’oceano più calde o più fredde rispetto alla media.

I dati per queste mappe sono stati raccolti dal satellite Sentinel-6 Michael Freilich, dedicato all’omonimo oceanografo della NASA, e processati dal Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA. Secondo Josh Willis, oceanografo presso il JPL della NASA, l’El Niño appena trascorso è stato di dimensioni considerevoli, ma non il più grande degli ultimi 30 anni.

L'acqua era più calda del solito intorno al Pacifico Equatoriale il 4 dicembre 2023, vicino al picco di El Niño.
L’acqua era più calda del solito intorno al Pacifico Equatoriale nel dicembre 2023, vicino al picco di El Niño.
NASA Earth Observatory/Lauren Dauphin, utilizzando dati modificati del Copernicus Sentinel, elaborati da ESA e ulteriormente elaborati da Josh Willis, Severin Fournier e Kevin Marlis/NASA/JPL-Caltech.

Dopo la conclusione dell’ultimo El Niño, il Pacifico equatoriale si trova attualmente in una fase neutra, e si prevede che rimarrà tale almeno fino ad agosto 2024, secondo i meteorologi del Climate Prediction Center dell’Amministrazione Nazionale Oceanica e Atmosferica. Successivamente, c’è una forte probabilità che si verifichi La Niña, la “fase fredda” contrapposta ad El Niño, caratterizzata da temperature oceaniche insolitamente basse nell’Equatore del Pacifico.

La Niña può portare a condizioni meteorologiche più secche nel sud degli Stati Uniti, ma più umide e fredde nel Pacifico nord-occidentale e in Canada. Durante La Niña, si osservano generalmente temperature invernali più calde nel sud e più fredde del normale nel nord. Questo fenomeno influenza anche la stagione degli uragani, con una minore attività nel Pacifico e una maggiore nel’Atlantico.

Le condizioni meteorologiche durante La Niña possono portare a una maggiore aridità in Africa orientale, mentre in Australia e in alcune parti del sudest asiatico si possono verificare precipitazioni più abbondanti. Globalmente, le fasi di La Niña tendono a determinare temperature più basse. Nonostante ciò, il trend a lungo termine di aumento delle temperature a causa delle emissioni di carbonio prodotte dall’uomo suggerisce che il riscaldamento globale continuerà a essere una realtà in futuro.

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