La nuova evoluzione del fungo Cordyceps in ‘The Last of Us’

Scopri come i cambiamenti climatici influenzano il Cordyceps e la salute umana.

La nuova stagione di “The Last of Us” e l’evoluzione del fungo Cordyceps

La nuova stagione della celebre serie di HBO “The Last of Us” offre un’interessante prospettiva sul futuro, poiché recenti ricerche hanno rivelato che il fungo Cordyceps, protagonista della trama, sta subendo un’evoluzione in risposta ai cambiamenti climatici. La narrazione si svolge in un mondo post-apocalittico, devastato da una pandemia globale, in cui varianti mutate di questo fungo, noto per infettare le formiche, si sono adattate per colonizzare gli esseri umani, trasformandoli in creature simili a zombie. Questo scenario non è solo frutto della fantasia, ma riflette preoccupazioni reali legate all’impatto dei cambiamenti ambientali sulla salute umana e sull’ecosistema.

Il Cordyceps e la sua diffusione attraverso le spore

Nella serie, il Cordyceps mutato si diffonde attraverso spore aeree, un cambiamento significativo rispetto al suo comportamento naturale, dove si propaga tramite tentacoli. Tuttavia, un team di scienziati dell’Università della Columbia Britannica (UBC) in Canada ha suggerito che la rappresentazione del fungo nella serie potrebbe non essere così lontana dalla realtà. Infatti, i cambiamenti climatici stanno contribuendo alla proliferazione di funghi patogeni, rendendo la narrazione di “The Last of Us” sorprendentemente attuale. Questo fenomeno solleva interrogativi su come le malattie fungine possano evolversi e diffondersi in un contesto di riscaldamento globale.

Le scoperte scientifiche sul Cordyceps

Lo studio, condotto dal dottor Jim Kronstad, professore e microbiologo presso i Michael Smith Laboratories dell’UBC, ha messo in luce come il Cordyceps produca metaboliti bioattivi, tra cui adenosina, β-glucani, cordicepina ed ergosterolo. Queste sostanze chimiche ingannano l’ospite, inducendolo a comportarsi in modo simile a uno zombie. “I funghi hanno una propensione naturale a produrre spore”, spiega Kronstad, fornendo un’analisi approfondita di questo genere, che comprende oltre 400 specie a livello globale, molte delle quali sono parassitarie. La comprensione di questi meccanismi è fondamentale per affrontare le sfide sanitarie future.

Il parassita mortale e il suo impatto sugli insetti

Il microbiologo illustra come il parassita mortale riesca a trasformare le formiche infette in creature zombie, che mostrano comportamenti stereotipati e prevedibili, come vagabondare senza meta e subire convulsioni. Il fungo colonizza il cervello dell’insetto, costringendolo a arrampicarsi su un ramo elevato, dove poi esplode, rilasciando spore tossiche che ricadono sul suolo della foresta. Kronstad sottolinea che molte malattie fungine che colpiscono gli esseri umani, come il Cryptococcus neoformans, un lievito noto per causare meningite, si diffondono attraverso l’inalazione delle spore. Questo mette in evidenza l’importanza di monitorare le infezioni fungine e le loro potenziali conseguenze per la salute pubblica.

Nuove scoperte e preoccupazioni per la salute umana

Oltre a segnalare la scoperta di un nuovo fungo, il Rhodosporidiobolus fluvialis, precedentemente identificato solo nell’ambiente, ma ora riscontrato anche in infezioni umane, il team di ricerca ha evidenziato un altro sviluppo allarmante. Le temperature in aumento potrebbero favorire l’emergere di funghi pericolosi come il Coccidioides, responsabile della febbre della valle, e il Candida auris, un patogeno resistente ai farmaci che colpisce prevalentemente i pazienti ospedalizzati. Sebbene questo scenario non rappresenti una realtà immediata, i ricercatori avvertono che sono necessari ulteriori studi per comprendere come il riscaldamento globale possa influenzare l’evoluzione dei funghi e aumentare il rischio di nuove specie potenzialmente dannose per la salute umana.

Il ruolo positivo dei funghi nell’ecosistema

Tuttavia, Kronstad ci ricorda che non tutti i funghi sono nocivi. Molti di essi svolgono un ruolo cruciale come decompositori, contribuendo alla scomposizione della materia organica morta e fungendo da importanti serbatoi di carbonio, essenziali per il mantenimento dell’equilibrio degli ecosistemi. Inoltre, i funghi sono utilizzati per creare materiali leggeri e resistenti, alcuni dei quali sono adatti per applicazioni spaziali, e sono anche ingredienti fondamentali in molti alimenti quotidiani, come gli hamburger vegani. “I funghi sono estremamente importanti; è straordinario ciò che hanno fatto per l’umanità”, conclude il microbiologo in un comunicato stampa. La loro versatilità e importanza ecologica non possono essere sottovalutate, e la ricerca continua a rivelare nuovi aspetti del loro potenziale.