L’epidemia di morbillo in Texas e l’importanza dei vaccini
L’epidemia di morbillo attualmente in corso in Texas ha riacceso il dibattito sull’importanza dei vaccini. Questo ha suscitato preoccupazioni tra la popolazione riguardo alla necessità di ricevere ulteriori dosi. Il morbillo è solo una delle malattie per cui si somministrano vaccini durante l’infanzia. La questione cruciale è se sia necessario effettuare richiami per alcuni di questi vaccini man mano che si invecchia. La risposta varia a seconda del vaccino specifico, pertanto è opportuno analizzare alcuni di essi per chiarire la situazione.
Vaccino contro morbillo, parotite e rosolia (MMR)
Il vaccino MMR, che protegge contro morbillo, parotite e rosolia, viene somministrato in due dosi. I Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC) consigliano che:
- La prima dose venga somministrata tra i 12 e i 15 mesi di vita
- La seconda dose dovrebbe essere somministrata tra i 4 e i 6 anni
Una volta completato il ciclo vaccinale, l’individuo è considerato protetto per tutta la vita contro il morbillo e la rosolia. Tuttavia, l’immunità contro la parotite può diminuire nel tempo. Un richiamo non è sempre necessario e viene generalmente raccomandato solo per coloro che si trovano in situazioni di particolare rischio. È importante notare che le persone nate prima del 1957 non necessitano di ricevere il vaccino MMR, grazie all’immunità presuntiva acquisita durante l’infanzia.
Vaccini contro tetano, difterite e pertosse
I vaccini contro tetano, difterite e pertosse, noti come DTaP, sono comunemente somministrati durante l’infanzia e richiedono richiami anche in età adulta. Il ciclo vaccinale inizia con cinque dosi del vaccino DTaP, somministrate a:
- 2 mesi
- 4 mesi
- 6 mesi
- 15-18 mesi
- 4-6 anni
Successivamente, tra gli 11 e i 12 anni, viene somministrata una dose di Tdap. È consigliato ricevere un richiamo di Tdap ogni 10 anni. Inoltre, le donne in gravidanza dovrebbero ricevere una dose di Tdap durante ogni gravidanza, di solito tra le 27 e le 36 settimane.
Vaccini meningococcici e richiami
Esistono diversi vaccini inclusi nel programma vaccinale infantile raccomandato dal CDC che generalmente non richiedono richiami in età adulta. Tra questi si trovano:
- Vaccino contro il virus del papilloma umano (HPV)
- Haemophilus influenzae di tipo b
- Epatite A
- Epatite B
- Pneumococco
- Poliovirus
- Rotavirus
- Varicella
Tuttavia, i vaccini meningococcici, che proteggono contro i batteri responsabili della meningite, possono richiedere richiami in determinate circostanze. Situazioni in cui è consigliato un richiamo includono:
- Il lavoro come microbiologo con il batterio Neisseria meningitidis
- L’arruolamento nell’esercito
- I viaggi in paesi con ceppi di malattia meningococcica più diffusi
- L’inizio dell’università
- La partecipazione a comunità con focolai di meningite
Cosa fare se non si conosce la propria storia vaccinale
Ricordare quando si è ricevuto un determinato vaccino e stabilire se è il momento di un richiamo può risultare complicato. I documenti medici rivestono un ruolo fondamentale, poiché forniscono un resoconto dettagliato della storia vaccinale di un individuo. Tuttavia, ci sono molteplici motivi per cui tali documenti potrebbero non essere disponibili. Sebbene la consultazione dei documenti sia il metodo più sicuro per verificare se si è aggiornati con i vaccini, un operatore sanitario potrebbe anche eseguire un esame del sangue per controllare l’immunità. È importante sottolineare che tutte le informazioni fornite sono state verificate per accuratezza al momento della pubblicazione. Si raccomanda sempre di consultare professionisti della salute qualificati per qualsiasi domanda riguardante condizioni mediche o vaccinali.