Scoperta rivoluzionaria: il punto debole dei batteri resistenti agli antibiotici

Un'innovativa strategia per contrastare le infezioni senza farmaci nocivi

È cruciale sviluppare nuove strategie per il controllo delle infezioni, considerando che entro il 2050 si prevede che batteri resistenti agli antibiotici possano causare fino a 2 milioni di morti all’anno.

Recentemente, ricercatori provenienti dagli Stati Uniti e dalla Spagna hanno individuato un punto debole nei batteri resistenti agli antibiotici, un costo che potrebbe essere sfruttato per contrastare le infezioni senza ricorrere a farmaci dannosi.

Scoperta del punto debole nei batteri resistenti agli antibiotici

Il biologo molecolare Gürol Süel dell’Università della California, San Diego, ha dichiarato: “Abbiamo individuato un punto debole nei batteri resistenti agli antibiotici che potremmo sfruttare per sopprimere la resistenza senza l’uso di sostanze chimiche nocive”.

Questa scoperta è emersa durante lo studio condotto da Eun Chae Moon e il suo team, che hanno esaminato il motivo per cui i batteri resistenti non prevalgono sui loro parenti non resistenti.

  • La capacità di gestire la carenza di magnesio nell’ambiente è cruciale per la proliferazione batterica.
  • La privazione di magnesio potrebbe ostacolare la crescita dei batteri, poiché i metalli come gli ioni di magnesio sono essenziali per stabilizzare i ribosomi, le strutture cellulari che producono proteine e che sono fondamentali per il funzionamento delle cellule.

Una mutazione nel ribosoma L22 di alcuni ceppi di Bacillus subtilis conferisce resistenza agli antibiotici legandosi saldamente agli ioni di magnesio, riducendo la produzione di energia cellulare.

Ribosoma di batteri resistenti agli antibiotici
Struttura molecolare di un ribosoma che mostra aree potenziali di cambiamento, con colori più caldi che indicano flessibilità e colori più freddi che evidenziano rigidità nella struttura.
Moon et al., Science Advances, 2024

Il modello sviluppato da Moon e il suo team ha dimostrato che questa condizione fisiologica impedisce al ceppo mutato di crescere e diffondersi rispetto a quello non mutato.

  • La competizione per il magnesio all’interno delle cellule può frenare l’emergere di varianti resistenti agli antibiotici.
  • In assenza di pressione antibiotica, i ceppi non mutati sono più adatti rispetto a quelli resistenti.

Importanza della comprensione dei batteri resistenti

Süel ha sottolineato l’importanza di comprendere a fondo le caratteristiche molecolari e fisiologiche dei batteri resistenti per trovare nuovi approcci di controllo senza l’utilizzo di farmaci.

Anche se non tutte le varianti mutate dei ribosomi mostrano questa vulnerabilità, i ricercatori sono interessati a esplorare meccanismi simili in altri batteri.

L’obiettivo è individuare condizioni che possano ostacolare i ceppi resistenti senza la necessità di sviluppare nuovi antibiotici.

Lo studio condotto da Moon e il suo team è stato pubblicato su Science Advances e potrebbe aprire la strada a nuove strategie per combattere le infezioni causate da batteri resistenti agli antibiotici.

Links: