Uno studio recente ha rivelato come le cellule tumorali riescano ad adattarsi a ambienti a basso contenuto di glucosio, resistendo alla chemioterapia conservando nucleotidi di uridina ed evitando l’apoptosi. Questa scoperta è stata ottenuta attraverso esperimenti di laboratorio che hanno evidenziato due strategie utilizzate dai tumori per sopravvivere ai farmaci che cercano di privarli di nutrimento e distruggerli.
Le chemioterapie sono spesso efficaci nel trattare i tumori e nel prolungare la vita dei pazienti. Tuttavia, non sono sempre efficaci a lungo termine poiché le cellule tumorali sono in grado di modificare il loro metabolismo per eludere gli effetti dei farmaci. Alcuni farmaci antimetabolici, come raltitrexed, N-(fosfonacetil)-l-aspartato (PALA) e brequinar, agiscono interrompendo la produzione di pirimidine, molecole essenziali per la crescita e la sopravvivenza del tumore.
Il nuovo studio condotto dai ricercatori del NYU Langone Health e del Perlmutter Cancer Center ha evidenziato come le cellule tumorali riescano a sopravvivere in ambienti a basso contenuto di glucosio, ostacolando l’efficacia della chemioterapia. In particolare, è emerso che in tali condizioni le cellule tumorali rallentano il consumo di nucleotidi di uridina, fondamentali per la loro crescita e riproduzione.
Un aspetto interessante è che in presenza di bassi livelli di glucosio, le cellule tumorali non attivano due proteine cruciali, BAX e BAK, che sono responsabili di innescare il processo di apoptosi. Questo rallenta ulteriormente la morte cellulare e rende le chemioterapie meno efficaci.
I risultati dello studio potrebbero aprire la strada allo sviluppo di terapie combinate più efficaci per contrastare la resistenza delle cellule tumorali. Il principale investigatore Minwoo Nam ha sottolineato che la comprensione di come le cellule tumorali si adattino agli ambienti a basso contenuto di glucosio potrebbe portare a nuove strategie terapeutiche.
Il team di ricerca ha individuato circa 3.000 geni coinvolti nel metabolismo cellulare, focalizzandosi su quelli essenziali per la sopravvivenza delle cellule tumorali in condizioni di basso contenuto di glucosio. Questo approccio ha permesso di identificare i processi chimici influenzati dai livelli ridotti di zucchero e di individuare potenziali vie terapeutiche da esplorare.
Il supporto finanziario per lo studio è stato fornito da diverse fonti, tra cui sovvenzioni degli Istituti Nazionali di Salute e fondi provenienti da enti come Pew Charitable Trusts e American Cancer Society.
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