Una stella distante oltre 160.000 anni luce dalla Terra è diventata il soggetto epico del primo ritratto ravvicinato di una stella in un’altra galassia. Si tratta di WOH G64, una stella supergigante rossa situata nella galassia nana Nube Grande di Magellano, che orbita attorno alla Via Lattea. Con un raggio quasi 2.000 volte superiore a quello del Sole, è stata soprannominata “Il Mostro” o “Il Behemoth” per la sua imponenza. Questa grandezza eccezionale l’ha resa un obiettivo ideale per essere ritratta utilizzando l’Interferometro del Very Large Telescope presso l’Osservatorio Europeo Meridionale.
Il professor Keiichi Ohnaka dell’Università Nazionale Andrés Bello in Cile, uno degli astrofisici coinvolti nello studio, ha dichiarato: “Abbiamo individuato un bozzolo a forma di uovo che avvolge strettamente la stella. Questa scoperta ci entusiasma poiché potrebbe essere collegata all’eiezione drastica di materiale dalla stella morente prima di una supernova.” Fotografare stelle al di fuori della Via Lattea è una sfida, come dimostra il caso della gigante rossa Betelgeuse, con un raggio 764 volte superiore a quello del Sole e distante meno di 650 anni luce, ma le cui immagini appaiono sfocate, ancora oggetto di studio per gli astronomi.
WOH G64, tre volte più grande di Betelgeuse ma 250 volte più distante, appare molto più piccola e debole per noi. Gli astronomi hanno atteso anni per poter realizzare un ritratto dettagliato della stella, sfruttando la tecnologia GRAVITY progettata per osservare oggetti deboli e di dimensioni ridotte. Le osservazioni sono state effettuate nel dicembre 2020 e successivamente è stato necessario un lavoro meticoloso di pulizia, elaborazione e ricostruzione dei dati per ottenere l’immagine finale.
Le osservazioni precedenti del 2005 e del 2007 hanno rivelato che WOH G64 è circondata da materiale polveroso, segno che si trova nella fase di supergigante rossa, prossima alla fine della sua vita. La stella, in uno stato di instabilità, sta sperimentando una violenta perdita di massa mentre si avvicina al suo destino finale. Le nuove osservazioni hanno confermato che la stella si è indebolita nel corso degli ultimi 10 anni, offrendo agli scienziati l’opportunità unica di osservare la vita di una stella in tempo reale.
L’astronomo Gerd Weigelt dell’Istituto Max Planck per l’Astronomia Radio in Germania ha dichiarato: “Il deterioramento della stella potrebbe essere il risultato della perdita di massa che ha subito, con il gas e la polvere emessi che bloccano parte della sua luce, rendendola più debole ai nostri telescopi.” La forma ovale della bolla di espulsione ha sorpreso gli scienziati, che stanno ancora cercando di comprendere le ragioni di questa particolare conformazione.
Il Behemoth rappresenta un territorio inesplorato ed eccitante per gli studiosi. La fase di perdita di massa di una supergigante rossa dura migliaia di anni, indicando che la stella è prossima alla sua fine. Questa stella estrema potrebbe fornire importanti informazioni sulle fasi finali delle stelle massicce, aprendo nuove prospettive di studio. L’astronomo Jacco van Loon, direttore dell’Osservatorio di Keele nel Regno Unito, ha sottolineato: “Qualsiasi cambiamento drastico potrebbe portare questa stella più vicina a una fine esplosiva.” La ricerca è stata pubblicata su Astronomy & Astrophysics.
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