Scoperta di segnali misteriosi nella Via Lattea
Nell’immensità della galassia di Via Lattea, un fenomeno affascinante ha catturato l’attenzione degli astronomi: segnali misteriosi che si propagano attraverso lo spazio-tempo. Questi impulsi di onde radio, che si manifestano con una periodicità di circa due ore, sono stati registrati in dati risalenti a diversi anni fa. Un team di ricercatori, guidato da Iris de Ruiter dell’Università di Sydney, ha finalmente identificato la fonte di questi segnali, rivelando un oggetto mai osservato prima. Questa scoperta rappresenta un importante passo avanti nella comprensione delle sorgenti di onde radio nell’Universo.
Il sistema stellare binario di ILT J1101+5521
A circa 1.645 anni luce dalla Terra, si trova un sistema stellare binario composto da una nana bianca e una nana rossa. Questi due astri orbitano così vicini l’uno all’altro che, ad ogni rivoluzione, i loro campi magnetici si scontrano, generando un’esplosione di onde radio che i telescopi possono captare. Questa nuova fonte di segnali è stata designata con la sigla ILT J110160.52+552119.62, abbreviata in ILT J1101+5521. La scoperta di questo sistema binario offre nuove prospettive per la ricerca astronomica e la comprensione delle interazioni tra corpi celesti.
Le caratteristiche degli impulsi radio
L’astrofisico Charles Kilpatrick della Northwestern University ha commentato: “Esistono diverse stelle di neutroni altamente magnetizzate, note come magnetar, che emettono impulsi radio con un periodo di pochi secondi”. Alcuni esperti nel campo dell’astrofisica hanno ipotizzato che le fonti di onde radio possano emettere impulsi a intervalli regolari a causa della loro rotazione, rendendo visibile l’emissione radio solo quando l’oggetto è orientato verso di noi. La scoperta di ILT J1101+5521 suggerisce che almeno alcuni dei transitori radio a lungo periodo possano avere origine in sistemi binari, aprendo la strada a nuove ricerche per identificare classi di fonti che potrebbero derivare da binari di stelle di neutroni o magnetar.
Analisi dei segnali e delle loro origini
De Ruiter ha inizialmente scoperto i segnali analizzando dati raccolti dall’array di telescopi radio LOFAR. Ulteriori indagini hanno rivelato che la prima rilevazione risaliva al 2015. Sebbene il segnale mostrasse alcune somiglianze con le esplosioni radio veloci, un tipo di potente emissione di onde radio associata a magnetar in eruzione, presentava anche differenze significative. Le esplosioni radio veloci, infatti, sono caratterizzate da una potenza straordinaria e possono essere rilevate fino a miliardi di anni luce di distanza. Solo una fonte di esplosioni radio veloci è stata identificata con certezza all’interno della Via Lattea, e queste emissioni sono di breve durata, solitamente limitate a millisecondi.

Daniëlle Futselaar/artsource.nl
La regolarità degli impulsi di ILT J1101+5521
Al contrario, gli impulsi provenienti da ILT J1101+5521 si manifestano con una regolarità sorprendente, ogni 125,5 minuti, e presentano energie inferiori rispetto a quelle tipicamente associate alle esplosioni radio veloci. La loro durata, sebbene variabile, si attesta mediamente attorno a un minuto, suggerendo che il meccanismo alla base di questi segnali sia sostanzialmente diverso. Questa scoperta offre nuove opportunità per comprendere le dinamiche delle onde radio nell’Universo e le loro origini.
Localizzazione della fonte degli impulsi
Le stelle più piccole e distanti tendono a essere deboli e difficili da osservare. Per questo motivo, De Ruiter e il suo team hanno utilizzato il Multiple Mirror Telescope in Arizona e l’Osservatorio McDonald in Texas per localizzare la fonte degli impulsi e identificare l’oggetto responsabile della loro emissione. Sorprendentemente, non si trattava di un singolo corpo celeste, ma di un sistema composto da due oggetti: una nana rossa, relativamente fresca e fioca, e una nana bianca, molto più piccola, che rappresenta il nucleo collassato di una stella simile al Sole, ormai esaurita. Quest’ultima emette una luce intensa grazie al calore residuo.
Interazione tra i due astri
La vicinanza tra i due oggetti è tale che il loro periodo orbitale è di poco superiore a due ore. La prova decisiva per confermare questa interazione binaria è stata un’osservazione di due ore della nana rossa, che mostrava un movimento oscillatorio, un chiaro segno della sua interazione gravitazionale con un altro corpo, troppo debole per essere visibile. L’unico oggetto noto che potrebbe corrispondere a questa descrizione è una nana bianca. Questa interazione tra i due astri provoca un’interazione tra i loro campi magnetici e il plasma presente, generando onde radio che si propagano attraverso la galassia.
Collaborazione e importanza della scoperta
De Ruiter ha sottolineato l’importanza di questa scoperta, affermando: “Abbiamo collaborato con esperti di diverse discipline astronomiche. Attraverso varie tecniche e osservazioni, siamo riusciti a fare progressi verso la soluzione, passo dopo passo”. Questa è la prima volta che impulsi radio sono stati tracciati fino a un oggetto binario. Sebbene non si tratti di esplosioni radio veloci, la scoperta suggerisce che alcune delle fonti di onde radio misteriose nell’Universo, comprese le esplosioni radio veloci periodiche, potrebbero derivare da interazioni tra sistemi binari.
Prospettive future nella ricerca astronomica
Le energie potenzialmente emesse da magnetar accoppiati con stelle massicce, ad esempio, potrebbero essere significativamente più elevate rispetto agli impulsi di ILT J1101+5521, contribuendo a spiegare almeno alcune delle fonti di esplosioni radio veloci ripetute osservate nell’Universo. Il team di ricerca prevede di approfondire lo studio di ILT J1101+5521 per analizzare in dettaglio le proprietà della nana rossa e, per estensione, della nana bianca con cui condivide questa affascinante danza orbitale. I risultati di questa ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Nature Astronomy, segnando un importante passo avanti nella comprensione delle sorgenti di onde radio nell’Universo.