Scandalo alla COP29: Investimenti petroliferi e crisi climatica

Il Direttore Esecutivo coinvolto in controversie sull'industria dei combustibili fossili

Il Direttore Esecutivo della COP29, Elnur Soltanov, è stato coinvolto in una discussione sulle opportunità di investimento nel settore petrolifero e del gas dell’Azerbaigian con un presunto investitore, come riportato da un video segretamente registrato e diffuso dalla BBC. Questo episodio ha ulteriormente deluso coloro che già avevano scarse aspettative riguardo alle azioni significative che potrebbero essere intraprese per affrontare la crisi climatica durante la prossima conferenza internazionale sul clima.

Soltanov, vice ministro dell’energia dell’Azerbaigian, proviene da un paese il cui sistema economico è fortemente dipendente dall’esportazione di combustibili fossili. L’Azerbaigian è anche il paese ospitante della COP29, la Conferenza delle Parti della UNFCCC che si terrà a Baku, la capitale, dall’11 al 22 novembre di quest’anno.

Le registrazioni e i documenti che documentano il presunto comportamento di Soltanov sono stati resi pubblici dall’organizzazione per i diritti umani Global Witness. Durante la conversazione con il presunto investitore nel settore dei combustibili fossili, Soltanov ha espresso l’intenzione dell’Azerbaigian di espandere le proprie attività petrolifere e del gas, in particolare presso la Società Petrolifera di Stato dell’Azerbaigian (SOCAR), di cui fa parte del consiglio di amministrazione.

Il Direttore Esecutivo ha elogiato i progetti di sviluppo dei campi di gas, l’infrastruttura dei gasdotti dell’Azerbaigian e il ruolo commerciale della SOCAR nel commercio di petrolio e gas a livello globale, compresa l’Asia. Global Witness ha sottolineato che la COP sembra essere aperta agli affari, sollevando ulteriori preoccupazioni riguardo alla trasparenza e all’obiettività dell’evento.

Questa controversia si aggiunge ad altre critiche rivolte alla COP29. Organizzazioni non profit anticorruzione hanno evidenziato il contesto autoritario e la diffusa corruzione in Azerbaigian, sottolineando i legami tra alcune aziende partner della conferenza e la famiglia del presidente Ilham Aliyev. Questo non è il primo caso in cui la conferenza sul clima è stata accusata di favorire gli interessi delle compagnie petrolifere e degli stati ospitanti.

Le Nazioni Unite hanno sottolineato l’urgenza di agire con decisione e tempestività, evidenziando gli eventi meteorologici estremi che si sono verificati in tutto il mondo quest’anno, come uragani, tifoni, inondazioni e incendi che hanno colpito diverse regioni. La crisi climatica è una realtà concreta che minaccia le persone, le loro fonti di sostentamento e l’ambiente in cui vivono.

Per evitare le conseguenze più catastrofiche della crisi climatica, è essenziale mantenere l’aumento medio della temperatura globale al di sotto di 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha sottolineato l’importanza di agire ora per adattarsi e proteggere il nostro pianeta.

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