Cambiamenti salinità oceanica: impatti e incertezze

Studio rivela aumento differenza salinità tra Atlantico e Pacifico

Colossali cambiamenti nella circolazione oceanica hanno causato che le acque dell’Atlantico settentrionale siano diventate significativamente più salate negli ultimi 50 anni rispetto al Pacifico, l’altro grande oceano del mondo.

L’Oceano Atlantico è più salato del Pacifico a causa dell’intensa evaporazione, soprattutto nei tropici e nei subtropici, che aumenta la sua salinità sottraendo il suo contenuto d’acqua. Al contrario, il Pacifico è collegato a più grandi sistemi fluviali, permettendo un costante rinnovamento con più acqua dalle montagne e dai corsi d’acqua interni.

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell’Accademia cinese delle scienze ha rivelato che i cambiamenti nel clima mondiale e nel sistema meteorologico stanno amplificando l’effetto, aumentando la differenza di salinità tra i due oceani.

Il contrasto nella salinità tra Atlantico e Pacifico è aumentato di quasi il 6 percento tra il 1965 e il 2018, con un effetto più marcato nei primi 800 metri d’acqua nelle medie latitudini settentrionali.

Le temperature oceaniche più elevate hanno causato lo spostamento della termoclino verso i poli, mentre i cambiamenti nei venti hanno spinto l’acqua insieme negli oceani delle medie latitudini. Questi effetti sono più pronunciati nell’Atlantico rispetto al Pacifico, spiegando il massiccio cambiamento di salinità.

Tuttavia, i ricercatori non comprendono completamente il meccanismo dietro a queste complesse relazioni. I modelli oceanici guidati da dati atmosferici reali hanno faticato a riprodurre accuratamente le condizioni osservate in alcune regioni, portando a incertezze nella comprensione meccanicistica.

Questi risultati mostrano un altro modo inaspettato in cui il cambiamento climatico indotto dall’uomo sta rimodellando i sistemi fondamentali della Terra. Le variazioni di salinità potrebbero innescare un effetto a catena che influisce su molti aspetti dell’ambiente marino.

Ad esempio, i cambiamenti nella salinità dell’Atlantico potrebbero destabilizzare i suoi diversi strati, formati da acqua di densità e temperature diverse, spingendo il calore antropogenico più in profondità nell’oceano, dove rimarrà come un punto caldo.

Inoltre, livelli di sale più alti nell’oceano potrebbero rendere più difficile il movimento di ossigeno e nutrienti tra le acque superficiali e quelle più profonde, riducendo la capacità di supportare la crescita di piante e alghe, fondamentali per le catene alimentari oceaniche.

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature Climate Change.

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