Il mistero dei kebab: cosa c’è davvero nella tua pita?

Uno studio svela le sorprendenti verità sulla composizione dei kebab in Europa

Quando si entra barcollando in un ristorante da asporto con lo stomaco pieno di birra e un disperato bisogno di alzare i livelli di zucchero nel sangue, è importante prestare attenzione alla qualità del kebab che si sta per consumare. Un recente studio condotto nel 2022 dall’Università delle Scienze Ambientali e della Vita di Wrocław, in Polonia, ha analizzato geneticamente 35 campioni di carne di kebab provenienti da diversi ristoranti e bancarelle di cibo, di cui quattro dalla Germania e 31 dalla Polonia.

Utilizzando un metodo basato sulla PCR, i ricercatori hanno testato la carne per quattro diverse specie animali: pecora, pollo, mucca e maiale. Sorprendentemente, solo il 28% dei kebab studiati era composto esclusivamente dalla carne dichiarata, mentre il 60% dei campioni conteneva sostituzioni o aggiunte di carne di specie diverse da quella indicata.

Le carni più costose, come l’agnello, spesso venivano sostituite o mescolate con carni più economiche, come il pollo, non dichiarate. Alcuni kebab di agnello non contenevano affatto agnello, ma solo manzo e/o pollo. Inoltre, tre kebab di agnello contenevano addirittura carne di maiale, una scoperta preoccupante per chi segue restrizioni alimentari per motivi religiosi o culturali.

Per quanto riguarda i kebab di pollo, la maggior parte era etichettata correttamente, ad eccezione di un campione che conteneva anche carne di manzo. È importante sottolineare che i risultati dello studio polacco non rappresentano tutti i kebab esistenti, ma offrono un’indicazione sulla qualità in Polonia e in Germania.

Studi simili condotti in altri paesi hanno raggiunto conclusioni altrettanto allarmanti. Ad esempio, uno studio britannico del 2009 ha rilevato che il 40% dei kebab campionati conteneva carne diversa da quella dichiarata, con casi in cui la presenza di maiale non era stata segnalata. Inoltre, alcuni kebab presentavano valori nutrizionali estremamente elevati, con un contenuto calorico che superava di gran lunga le raccomandazioni giornaliere.

È importante tenere presente che questi studi si concentrano principalmente sui kebab come sono conosciuti in Europa, ma varianti simili sono presenti in tutto il mondo con nomi diversi, come gyro o shawarma negli Stati Uniti. Sebbene alcuni kebab possano sollevare preoccupazioni, è fondamentale riconoscere che esistono anche kebab di alta qualità provenienti da ristoranti autentici. Pertanto, è essenziale prestare attenzione alla qualità, trasparenza e tracciabilità del cibo che consumiamo.

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