La gemma più rara al mondo è composta da kyawthuite, un minerale trasparente di colore arancione-rossastro. Questo minerale è noto grazie a un unico campione conservato presso il Museo di Storia Naturale della Contea di Los Angeles. È stato recuperato vicino a Mogok, in Myanmar, e riconosciuto nel 2015 dall’Associazione Internazionale di Mineralogia (IMA), che si occupa di standardizzare la nomenclatura delle oltre 5.000 specie minerali conosciute.
Dopo essere stato recuperato dalla valle di Chaung-gyi, il campione minerale è stato tagliato in una gemma di 1,61 carati per uno studio. Le indagini hanno rivelato che probabilmente si è formato in profondità sotto terra in una roccia chiamata pegmatite. Questa gemma ha una struttura asimmetrica e una durezza di Mohs di 5,5. È importante sottolineare che la durezza e la resistenza sono due caratteristiche diverse quando si parla di gemme: la durezza riguarda la capacità di graffiare, mentre la resistenza si riferisce alla capacità di resistere alla rottura.
Spesso si pensa che i diamanti siano le pietre più resistenti, ma in realtà esiste un minerale naturale più resistente al mondo, anche se la sua estrazione può essere pericolosa. I minerali che costituiscono queste gemme tanto ambite sono il risultato dell’incessante attività della Terra. È incredibile pensare che stiamo vivendo le nostre vite sopra pezzi di un puzzle galleggiante in una zuppa di magma, come dimostra il fatto che l’Africa si stia dividendo in due.
La rarità del kyawthuite dipende principalmente dalle precise condizioni necessarie per la sua formazione, piuttosto che dalla scarsità dei suoi ingredienti. La formula chimica del kyawthuite è Bi3+Sb5+O4, con tracce di tantalio. Sia il bismuto che l’antimonio sono metalli rari, ma non straordinariamente. Il Myanmar, da dove proviene il kyawthuite, è noto per essere una sorta di vivaio per minerali rari, come il jadeite e il painite, il secondo minerale più raro al mondo.
Il mondo delle gemme è pieno di questioni legate all’etica e alla sostenibilità, ma grazie all’avanzamento della tecnologia stiamo scoprendo modi più sicuri e più ecologici per creare gemme artificiali. Un esempio è il primo rubino mai cresciuto in situ in un anello di platino da un seme di rubino, che rappresenta un passo avanti verso una produzione più sostenibile e responsabile nel settore delle gemme.
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