Un nuovo studio ha rivelato che il calabrone orientale potrebbe essere il campione di tolleranza all’alcol nel regno animale. Questo grosso insetto sembra essere in grado di gestire concentrazioni di etanolo incredibilmente elevate, senza subire alcun effetto negativo sulla salute o sulla sopravvivenza.
Contrariamente a molte altre specie, i calabroni orientali (Vespa orientalis) sono abituati a consumare basse quantità di alcol grazie alla loro dieta variegata, che include frutta matura e nettare. La fermentazione degli zuccheri presenti in questi alimenti produce etanolo, che fa parte integrante della loro alimentazione.
Secondo i ricercatori dell’Università di Tel Aviv, i calabroni orientali sono in grado di sopportare concentrazioni di etanolo fino all’80 percento, senza che ciò influisca sul loro comportamento o sulla loro sopravvivenza. Questo è stato dimostrato attraverso esperimenti condotti su calabroni maschi, che sono stati esposti a diverse concentrazioni di etanolo per una settimana.
Indipendentemente dalla quantità di etanolo somministrata, i calabroni non hanno mostrato variazioni significative nel loro comportamento o nella loro mortalità. Questo ha sorpreso gli studiosi, che hanno attribuito la straordinaria tolleranza alcolica di questi insetti alla loro genetica.
Secondo gli autori dello studio, i calabroni orientali possiedono alti tassi di metabolismo dell’etanolo, probabilmente dovuti alla presenza di molteplici copie del gene dell’alcol deidrogenasi (NADP+), un enzima che decompone l’etanolo.
Nonostante la loro straordinaria capacità di sopportare elevate concentrazioni di alcol, ci sono altre specie animali che dimostrano una predilezione per le bevande alcoliche. Ad esempio, i criceti sembrano preferire l’alcol all’acqua quando hanno la possibilità di scegliere.
Questo studio, pubblicato su PNAS, evidenzia la singolare capacità dei calabroni orientali di tollerare l’alcol e getta nuova luce sulle diverse adattamenti delle specie animali alle sostanze inebrianti.
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