Una volta, il Mar Mediterraneo si trasformò in un vasto bacino salato per circa mezzo milione di anni, durante un evento noto come la crisi di salinità del Messiniano. Questo sconvolgimento geologico, avvenuto tra 5,97 e 5,33 milioni di anni fa, ha lasciato segni visibili ancora oggi e potrebbe ripetersi in un futuro remoto.
La teoria suggerisce che la chiusura dello Stretto di Gibilterra, causata dal movimento delle placche tettoniche, abbia impedito all’Oceano Atlantico di fluire nel Mediterraneo, portando il mare a disseccarsi quasi completamente. Uno strato di sale spesso 1,5 chilometri sul fondale del Mediterraneo, scoperto negli anni ’70, potrebbe aver contribuito a questo evento catastrofico, sebbene non tutti gli scienziati concordino su questa ipotesi.
Un’altra possibile causa della crisi di salinità potrebbe essere stata il calo dei livelli del mare, che ha reso difficile all’acqua oceanica entrare attraverso lo Stretto di Gibilterra. Uno studio del 2015 ha suggerito che l’espansione del ghiaccio antartico potrebbe aver contribuito al declino dei livelli globali del mare in quel periodo, trattenendo più acqua intorno al Polo Sud e lontano dall’Atlantico settentrionale.
Il Mar Mediterraneo, situato in una zona calda e secca del pianeta, era particolarmente vulnerabile a questi cambiamenti. Senza un afflusso di acqua dall’Atlantico, il mare si prosciugò rapidamente, lasciando dietro di sé un bacino ricoperto di sale che collegava parti del Nord Africa con l’Europa meridionale.
La crisi ha causato la decimazione della biodiversità marina nel Mediterraneo, con fino all’89% delle specie endemiche marine che sono state uccise. Alcuni animali terrestri hanno migrato durante questo periodo, colonizzando isole come Maiorca, Minorca, Ibiza e Formentera.
La riapertura dello Stretto di Gibilterra, dovuta all’attività tettonica, ha portato alla megainondazione zancleana, una delle inondazioni più estreme mai avvenute sulla Terra. Oggi, il Mediterraneo rimane più salato dell’Atlantico a causa delle condizioni geografiche e climatiche che hanno contribuito alla crisi di salinità del Messiniano.
Nonostante non sia più isolato dall’Atlantico, il Mediterraneo subisce ancora un’elevata evaporazione e ha uno scambio d’acqua limitato attraverso lo Stretto di Gibilterra, mantenendo così una maggiore salinità. Esistono incertezze su un possibile ripetersi di un evento simile in futuro, considerando la complessità geologica della regione mediterranea e il costante movimento delle placche tettoniche.
Alcuni scienziati ipotizzano che le placche africana ed eurasiatica potrebbero unirsi per formare il megacontinente di Eurafrica, modificando nuovamente la geografia del Mar Mediterraneo.
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