La Niña è un fenomeno climatico che potrebbe manifestarsi quest’anno con una probabilità del 60 percento, protrattendosi fino a marzo 2025. Si tratta di una fase fredda dell’Oscillazione Meridionale dell’El Niño, che comporta significativi cambiamenti meteorologici in tutto il mondo, con effetti variabili a seconda delle regioni interessate.
Durante un evento El Niño, i venti commerciali che normalmente soffiano verso l’Asia attraverso il Pacifico si indeboliscono, causando un accumulo di acque calde lungo le coste occidentali delle Americhe. Al contrario, durante una La Niña, i venti commerciali diventano più intensi, portando in superficie acque fredde provenienti dalle profondità dell’oceano, fenomeno noto come “upwelling“. Questo processo determina temperature più basse nell’est del Pacifico.
Le temperature più fredde influenzano la posizione della corrente a getto, un flusso di vento che soffia da ovest a est attraverso il pianeta, spingendolo verso nord. Questo cambiamento nella corrente a getto porta a un aumento dell’umidità atmosferica, che può causare siccità nel sud degli Stati Uniti e forti piogge e inondazioni nel nordovest del Pacifico e in Canada. Inoltre, La Niña può contribuire alla formazione di stagioni degli uragani più intense.
Recentemente, tra il 2020 e il 2023, si è verificato un raro fenomeno La Niña “tripla”, con tre inverni consecutivi caratterizzati da condizioni La Niña. Questo evento è stato insolito, poiché l’unico altro caso documentato risale al periodo tra il 1973 e il 1976. Secondo Michelle L’Heureux, climatologa del Climate Prediction Center della NOAA, sembra che un quarto evento La Niña sia in arrivo, sebbene si preveda che sarà meno intenso e si svilupperà più tardi del solito.
Nonostante le previsioni indicano un’eventuale La Niña più debole, i meteorologi ritengono che sia in arrivo. A causa delle temperature più elevate e del recente indebolimento dei venti commerciali equatoriali, la NOAA continua a prediligere un evento La Niña debole, sebbene le probabilità siano state ridotte. Una La Niña meno intensa potrebbe comportare minori impatti invernali, sebbene siano possibili influenze prevedibili sulle condizioni meteorologiche.
In conclusione, si prevede che La Niña possa emergere tra settembre e novembre con una probabilità del 60 percento, persistendo fino a gennaio-marzo 2025.
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