La Francia include il diritto all’aborto nella costituzione: un passo storico

manifestanti che tengono cartelli durante una marcia per i diritti all'aborto a Strasburgo nel 2022
Una manifestazione per i diritti all’aborto a Strasburgo nel 2022. (NeydtStock/Shutterstock.com)

La Francia ha fatto un passo storico diventando il primo paese al mondo a includere il diritto all’aborto nella sua costituzione. Questo importante cambiamento è stato motivato dalla revoca di Roe v. Wade negli Stati Uniti nel 2022, e rappresenta il primo emendamento alla costituzione francese dal lontano 2008.

La decisione è stata presa dopo una promessa fatta dal Presidente Emmanuel Macron, e ha visto entrambe le camere del parlamento riunirsi in una rara seduta al Palazzo di Versailles ieri pomeriggio (4 marzo) per il voto. Prima dell’inizio dei lavori, il Primo Ministro Gabriel Attal ha dichiarato al congresso: “Stiamo inviando un messaggio a tutte le donne: il vostro corpo vi appartiene e nessuno può decidere per voi”.

L’aborto è stato depenalizzato in Francia nel 1975, e da allora sono stati approvati nove aggiornamenti alla legislazione per garantire un accesso sempre più ampio alla procedura. Nel 2022, due votazioni parlamentari hanno esteso il limite legale per l’aborto a 14 settimane di gravidanza in ogni circostanza, e hanno ampliato l’accesso all’aborto medico tramite telemedicina fino a sette settimane.

La costituzione francese diventa così la prima al mondo a garantire esplicitamente l’accesso all’aborto, un passo significativo che ha ricevuto ampio sostegno internazionale. La senatrice del Partito Verde Mélanie Vogel ha commentato al New York Times: “Voglio inviare un messaggio alle femministe al di fuori della Francia. Un anno fa tutti mi dicevano che era impossibile. Nulla è impossibile quando si mobilita la società”.

La notizia è stata accolta con favore anche dal Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Dr. Tedros Adhanom Ghebreyesus, che ha condiviso la sua approvazione su X, un social media platform. La maggioranza dei francesi è favorevole al cambiamento, con l’82% della popolazione che ritiene che l’aborto dovrebbe essere legale, posizionando la Francia al secondo posto, dopo la Svezia, per questa percentuale.

Nonostante il sostegno popolare, il percorso politico per l’emendamento non è stato privo di ostacoli. In particolare, c’erano preoccupazioni che il Senato, a dominanza conservatrice, potesse bloccare il passaggio dell’emendamento. Tuttavia, dopo un dibattito sulle parole, è stato raggiunto un compromesso che ha permesso il suo avanzamento.

A differenza degli Stati Uniti, in Francia l’argomento dell’aborto non ha suscitato la stessa controversia. Nessuno dei principali partiti politici ha messo in discussione la moralità dell’aborto durante il processo di approvazione dell’emendamento. È interessante notare che il limite di 14 settimane in Francia è inferiore al limite proposto di 15 settimane che sta emergendo come punto di discussione conservatore negli Stati Uniti in vista delle elezioni presidenziali.

Un’altra differenza significativa è che in Francia l’assistenza all’aborto è completamente rimborsata dal sistema sanitario pubblico, garantendo un accesso equo e universale. Questo emendamento assicura che i futuri governi avranno limitate possibilità di ridurre i diritti delle persone incinte in Francia di cercare assistenza all’aborto.

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