Voyager 1 e 2: Missione Spaziale e Invecchiamento

Le sonde spaziali Voyager si avvicinano alla fine della loro epica missione nel Sistema Solare.

Le sonde Voyager 1 e 2 della NASA hanno raggiunto distanze senza precedenti dalla Terra, trasmettendo preziosi dati scientifici dal confine del Sistema Solare. Dopo 47 anni nello spazio, però, stanno mostrando segni di invecchiamento e avvicinandosi alla conclusione delle loro missioni.

Voyager 1 ha recentemente inviato un modello ripetitivo incomprensibile, richiedendo un intervento per la sostituzione dei propulsori da parte della NASA, effettuato a una distanza di 24.630.000.000 chilometri. Anche Voyager 2 ha riscontrato problemi simili, come quando un set di comandi terrestri ha momentaneamente deviato la sonda di due gradi dalla sua rotta.

Con il passare degli anni, i sistemi alimentati al plutonio delle sonde si stanno esaurendo gradualmente, preannunciando futuri problemi. Per ritardare il momento in cui diventeranno rifiuti spaziali, la NASA ha programmato di spegnere gradualmente gli strumenti a bordo. Il generatore, che produce sempre meno energia ogni anno, non ha ancora compromesso l’output scientifico della missione, ma per compensare la perdita, gli ingegneri hanno disattivato riscaldatori e altri sistemi non essenziali.

È giunto il momento di spegnere uno degli strumenti di Voyager 2 per garantire il funzionamento degli altri. Il Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA ha annunciato la disattivazione dell’iconico strumento di scienza del plasma, confermando l’uscita della sonda dall’eliosfera e l’ingresso nello spazio interstellare nel 2018.

Lo strumento di scienza del plasma è composto da quattro ‘tazze’, tre delle quali puntano verso il Sole per osservare il vento solare all’interno dell’eliosfera, mentre la quarta tazza è orientata in modo diverso per studiare il plasma nelle magnetosfere planetarie, nell’eliosfera e nello spazio interstellare.

Quando Voyager 2 ha superato l’eliosfera, il flusso di plasma nelle tazze rivolte al Sole è drasticamente diminuito. I dati più significativi dalla quarta tazza sono raccolti solo ogni tre mesi, quando la sonda compie una rotazione completa sull’asse solare. Questo ha portato alla decisione di spegnere questo strumento prima degli altri.

Il comando di spegnimento è stato inviato a Voyager 2 il 26 settembre, con un tempo di trasmissione del segnale di 19 ore e altrettante in attesa di conferma. La sonda continua a operare con quattro strumenti, tra cui il Sottosistema dei Raggi Cosmici, un Magnetometro e un Sottosistema delle Onde di Plasma per monitorare la densità del plasma durante le eruzioni solari e la propagazione delle onde interstellari.

Pur essendo un momento triste per la perdita di uno strumento, la NASA prevede che Voyager 2 possa continuare a funzionare con almeno un dispositivo operativo fino agli anni ’30 del 2030.

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