Voyager 1 è tornata in funzione. La navicella più distante trasmette dati da tutti e 4 gli strumenti

La navicella spaziale ha ripreso le piene operazioni scientifiche dopo che un problema tecnico ha iniziato a creare complicazioni nel novembre 2023.

Il veicolo spaziale Voyager 1 della NASA è tornato a funzionare completamente, con tutti e quattro gli strumenti scientifici che trasmettono dati utilizzabili al nostro pianeta. I guai erano cominciati nel novembre 2023, quando la sonda aveva smesso di “comunicare” con noi. In pratica, aveva iniziato a inviare dati illeggibili invece dei soliti 0 e 1 del sistema binario. Naturalmente, la Voyager 1 ha 46 anni, un’età avanzata per un veicolo spaziale, quindi non è stato del tutto sorprendente che la sua condizione potesse deteriorarsi. Inoltre, si trova in una zona interstellare mai esplorata prima, a circa 24 miliardi di chilometri dalla Terra. Il determinato gruppo di lavoro della Voyager 1 era risoluto non solo a capire cosa non funzionasse, ma anche a risolvere il problema. E ci sono riusciti! I controllori hanno localizzato il problema nel sottosistema dei dati di volo (FDS), usato per “impacchettare” i dati da mandare alla Terra. Ulteriori ricerche hanno individuato il chip esatto che causava il problema, permettendo di trovare una soluzione alternativa. Dopo aver spostato il codice in una nuova posizione nell’FDS, la Voyager 1 ha finalmente inviato dati leggibili il 20 aprile 2024, sebbene solo da due dei suoi quattro strumenti scientifici. Ora, dopo appena due mesi, anche gli altri due strumenti scientifici della Voyager 1 sono tornati operativi e stanno comunicando efficacemente con il centro di controllo sulla Terra.

Anche se la Voyager 1 fosse scomparsa definitivamente, la missione sarebbe stata comunque un enorme successo. Dopo il lancio nel 1977, il suo obiettivo principale era studiare Giove e Saturno, missione completata nel 1980. (La sua navicella gemella, Voyager 2, ha continuato a studiare Urano e Nettuno). Ma Voyager 1 è su una traiettoria inarrestabile. Proseguendo il suo viaggio lontano dalla Terra, la navicella è entrata nello spazio interstellare nel 2012, fornendo dati fondamentali su questo regno sconosciuto. Ora che Voyager 1 è di nuovo funzionante, il team continuerà a “sintonizzare” la navicella per riportarla alla massima efficienza, inclusa la risincronizzazione del software di cronometraggio per eseguire i comandi correttamente, così come la manutenzione del registratore digitale che misura le onde di plasma. E si spera che la Voyager 1 avrà davanti a sé una lunga e prospera esistenza.

Angelo Petrone

Angelo Petrone

Giornalista pubblicista, digital strategy, advertising, social media marketing, appassionato di arte, cultura e viaggi. Ho collaborato con diversi quotidiani di informazione locale e testate online. Scrivo su Scienze Notizie dal 2015.