L’Infinito: Tra Concreto e Astratto

Uno studio sulla percezione del concetto di infinito

Quando eravamo bambini, l’infinito era il numero che usavamo per chiudere le discussioni in modo definitivo. Ma crescendo, ci aspetteremmo di avere una comprensione più approfondita e tecnica di questo concetto. Tuttavia, uno studio recente ha rivelato che la maggior parte di noi potrebbe non averla.

Secondo Michal Pinhas, ricercatore presso il Laboratorio di Pensiero Quantitativo e Cognizione dell’Università di Ariel, la scienza cognitiva tradizionale si è concentrata su fenomeni legati all’esperienza sensoriale, mentre l’infinito è un concetto completamente diverso e richiede un pensiero astratto che vada oltre le esperienze quotidiane.

Ma cosa significa esattamente l’infinito? Per matematici e filosofi, è più un concetto che un numero. In senso stretto, ma non matematico, ‘infinito’ significa ‘senza limite o fine’, ‘illimitato’, ‘senza fine’, ‘immenso in estensione (o durata, o in qualche altro rispetto)’. Questo termine viene spesso associato a Dio, agli attributi divini, allo spazio, al tempo e all’universo.

Nel senso stretto, matematico, le quantità o grandezze ‘infinito’ sono misurabili ma non hanno una misura finita; le linee, le superfici o i volumi ‘infiniti’ sono misurabili ma non hanno una misura finita. Per semplificare, i matematici hanno introdotto il simbolo ∞ per rappresentare l’infinito.

Tuttavia, secondo uno studio condotto da Pinhas, sembra che molte persone interpretino il simbolo dell’infinito come un numero come gli altri. In una serie di esperimenti, i partecipanti dovevano confrontare il simbolo dell’infinito con numeri concreti e i risultati hanno rivelato una complessità nella comprensione dei numeri e delle figure, con persino dettagli visivi che influenzano la percezione del valore.

Le persone tendevano a elaborare il simbolo dell’infinito come un numero concreto, piuttosto che come un concetto astratto distinto dai numeri. Questo è emerso anche dai tempi di reazione nel compito, dove i partecipanti erano più veloci a reagire quando il simbolo dell’infinito era confrontato con numeri più piccoli.

Nonostante l’infinito non sia un punto fisso e sia equidistante da tutti i numeri, la nostra mente spesso lo interpreta come ‘il più grande’ o ‘al di là di tutti i numeri’. Questo solleva interrogativi su come i nostri cervelli affrontano concetti astratti che sfidano l’intuizione.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Journal of Experimental Psychology: Learning, Memory, and Cognition, offre uno sguardo interessante su come la mente umana gestisca concetti che mancano di connessioni dirette con l’esperienza quotidiana, sollevando questioni più ampie sulla percezione dei concetti astratti in generale.

Pinhas ha sottolineato l’importanza di ottenere approfondimenti sulla gestione dei concetti astratti e sul loro impatto sul ragionamento e sulla presa di decisioni. Questa ricerca evidenzia quanto la nostra comprensione dei concetti numerici sia radicata nell’esperienza fisica e solleva interrogativi sul modo in cui le nostre menti percepiscono i concetti astratti.

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