Con i panda giganti (Ailuropoda melanoleuca), una specie amata ma vulnerabile, gli scienziati da tempo si dedicano alla ricerca di modi innovativi per garantirne la sopravvivenza. Recentemente, un team multi-istituzionale ha ottenuto un importante successo: la trasformazione di cellule cutanee regolari di panda gigante in cellule staminali pluripotenti indotte (iPSC).
Le iPSC rappresentano un tipo di cellula che, partendo da una cellula somatica adulta – nel caso specifico, una cellula cutanea – viene riprogrammata in uno stato simile a quello embrionale. Questo le rende capaci di differenziarsi in qualsiasi tipo di cellula e di replicarsi all’infinito. La scoperta di questa tecnologia, insignita del Premio Nobel nel 2006, ha portato speranza per la conservazione delle specie in pericolo.
Le iPSC offrono una fonte autorigenerante e inesauribile di materiale proveniente da specie in via di estinzione, in grado di rigenerare diversi tipi di cellule secondo necessità. Questo potrebbe rappresentare uno strumento cruciale nella prevenzione dell’estinzione delle specie, come sottolineato dal team di ricerca dietro lo studio attuale.
Sebbene le iPSC abbiano dimostrato promesse per diverse specie in pericolo, inclusi il rinoceronte bianco settentrionale e persino per specie già estinte, la creazione di iPSC dai panda giganti si è rivelata particolarmente complessa. Tuttavia, questo studio rappresenta un esempio eloquente di come il successo scientifico sia spesso preceduto da numerosi tentativi ed errori.
Come ha dichiarato l’autore dello studio Jing Liu a The Scientist, il team ha dovuto affrontare sfide inaspettate durante la ricerca. Dopo aver provato condizioni sperimentali che avevano funzionato in precedenza per topi e cellule umane senza successo, hanno perseverato, apportato modifiche e alla fine trovato le condizioni ottimali. “I cloni [iPSC] erano molto belli”, ha commentato Liu entusiasta.
Ora che la trasformazione delle cellule cutanee dei panda giganti in cellule staminali è stata dimostrata possibile, il team si pone nuovi obiettivi. Una possibile direzione futura potrebbe essere la creazione di sperma e ovuli di panda gigante. Tuttavia, tecniche come la superovulazione e il prelievo di ovuli sono proibite, rendendo difficile la raccolta di ovuli dai panda giganti viventi.
Inoltre, la scarsità di individui deceduti, spesso anziani o in cattiva salute, complica ulteriormente la raccolta di ovuli vitali. Le iPSC dei panda giganti potrebbero rappresentare una soluzione a questo problema, consentendo la creazione di embrioni utilizzabili per la conservazione della specie.
Come ha sottolineato Liu, sebbene l’obiettivo sia quello di creare un animale utilizzando le cellule staminali, la strada verso la coltivazione di panda giganti in laboratorio è ancora lunga e complessa. La ricerca è stata pubblicata su Science Advances, gettando le basi per ulteriori sviluppi nel campo della conservazione delle specie in pericolo.