Minaccia di pandemia di influenza aviaria: le lezioni non apprese dagli errori della COVID-19

Un avvertimento sulla preparazione degli Stati Uniti di fronte a una possibile emergenza sanitaria

Gli esperti della sanità pubblica hanno lanciato un allarme sulle carenze degli Stati Uniti nell’apprendere le lezioni dalla gestione della pandemia di COVID-19, mentre si profilano minacce di una possibile pandemia di influenza aviaria. In un articolo di prospettiva recentemente pubblicato, specialisti del settore hanno espresso preoccupazioni riguardo alla possibilità che gli errori commessi durante la risposta alla COVID-19 possano ripetersi in futuro, evidenziando un’impreparazione dei leader nazionali di fronte a tale eventualità.

L’influenza aviaria H5N1 è da tempo considerata un potenziale agente pandemico. Negli ultimi mesi, la diffusione rapida del virus tra le mucche da latte in 14 stati e le limitate infezioni riscontrate nei lavoratori agricoli hanno alimentato ulteriori timori. Sebbene questo ceppo virale non abbia ancora dimostrato la capacità di trasmettersi tra esseri umani, che rappresenterebbe il vero allarme, le autorità sanitarie stanno monitorando attentamente la situazione. Il 14° caso confermato negli Stati Uniti quest’anno dai Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC) è stato recentemente segnalato.

È importante sottolineare che la persona coinvolta in questo caso non aveva avuto contatti noti con animali infetti. Questo non implica necessariamente che una pandemia sia imminente, ma tutti questi segnali indicano che la minaccia potenziale, seppur remota, va presa seriamente in considerazione.

Fortunatamente, l’esperienza acquisita nella gestione della pandemia di COVID-19 potrebbe risultare preziosa. Tuttavia, i governi stanno ancora valutando le risposte iniziali al virus e affrontando le criticità emerse. Secondo gli esperti di sanità pubblica che hanno redatto l’articolo di prospettiva, la risposta iniziale del governo federale suggerisce un rischio di revisionismo pericoloso anziché un apprendimento dagli errori commessi con la COVID-19, il che potrebbe portare a conseguenze più gravi in caso di una pandemia causata dall’H5N1.

Gregg Gonsalves, uno dei co-autori, ha dichiarato in un’intervista con il Guardian che non sono state intraprese azioni significative per affrontare la diffusione dell’influenza aviaria negli Stati Uniti, evidenziando un ritorno agli stessi errori del passato. Gonsalves insieme ai co-autori Michael S. Sinha e Wendy E. Parmet hanno evidenziato le carenze nei test e nella sorveglianza, che si ripetono ora con l’H5N1, compromettendo la comprensione reale del numero di lavoratori del settore lattiero-caseario infettati.

Le incertezze sulle competenze dei diversi organi governativi che hanno caratterizzato la risposta alla COVID-19 non sono state risolte completamente. Inoltre, il diffuso sentimento anti-vaccino e anti-mascherina potrebbe complicare la risposta coordinata al controllo delle infezioni in alcune comunità. Le condizioni economiche attuali potrebbero rendere più difficile ottenere investimenti nella ricerca e nello sviluppo su larga scala e nelle reti di sicurezza sociale per le persone colpite da una pandemia.

Le nuove leggi statali che limitano il potere delle autorità sanitarie di rispondere a un’emergenza sanitaria pubblica potrebbero costituire ulteriori ostacoli. Gli autori sottolineano che una nuova pandemia potrebbe diffondersi più rapidamente della COVID-19, anche se il virus causativo non fosse più letale del SARS-CoV-2. L’incapacità dei politici e dei commentatori di comprendere che una nuova pandemia potrebbe presentare sfide diverse e richiedere scelte differenti è motivo di preoccupazione.

Se l’H5N1 dovesse evolvere in una pandemia o se dovesse emergere una malattia completamente diversa, non sarebbe sufficiente riproporre le stesse misure di mitigazione adottate nel 2020. È essenziale adattare le lezioni apprese per affrontare una minaccia potenzialmente diversa. Secondo gli esperti, gli Stati Uniti non sono ancora pronti per far fronte a una nuova pandemia. L’articolo di prospettiva è stato pubblicato sul The New England Journal of Medicine.

Links: