Una potente tempesta geomagnetica ha colpito il nostro pianeta tre mesi fa, causando straordinarie alterazioni nell’atmosfera. Tra i fenomeni unici innescati dall’evento, si è verificata la formazione di una enorme struttura a spirale nella termosfera e la completa oblitterazione dell’ionosfera nella regione a media latitudine.
L’evento è stato scatenato da una serie di sette espulsioni di massa coronale (CME) provenienti dal sole, che hanno generato la tempesta geomagnetica di classe G5 del 10 e 11 maggio. Questa è stata la più intensa tempesta registrata negli ultimi 20 anni e ha prodotto spettacolari aurore boreali a latitudini insolite.
Due nuovi studi, utilizzando lo strumento Global-scale Observations of the Limb and Disk (GOLD) della NASA, hanno analizzato l’impatto di questa tempesta sulla nostra atmosfera. Uno dei due studi ha esaminato come i cambiamenti di temperatura e pressione abbiano influenzato la termosfera.
Secondo le conclusioni dello studio, durante la tempesta geomagnetica, l’atmosfera vicino ai poli si è riscaldata notevolmente, spingendo l’aria verso l’equatore. Questo ha creato una struttura senza precedenti nell’alta atmosfera, con una differenza di temperatura di 400 Kelvin tra i poli e l’equatore.
La morfologia osservata a medie latitudini e nella regione equatoriale è stata descritta come simile a un vortice o un mulinello, suggerendo una possibile rotazione come un’enorme uragano. Il gigantesco vortice ha generato motivi a spirale nell’alta atmosfera, confermando l’eccezionalità dell’evento.
L’altro studio ha analizzato i cambiamenti nell’ionosfera durante la tempesta. I risultati hanno mostrato che la struttura a picco conosciuta come Anomalia di Ionizzazione Equatoriale si è spostata verso sud, fondendosi con l’aurora stessa vicino all’estremità del Sud America. Questo ha portato alla completa scomparsa dell’ionosfera a media latitudine, un fenomeno mai osservato prima.
Gli scienziati sono attualmente perplessi di fronte a questi eventi senza precedenti, ma con il picco solare previsto per il 2025, è probabile che si verifichino ulteriori tempeste geomagnetiche estreme, offrendo nuove opportunità di studio. I due studi sono stati pubblicati sulla rivista Geophysical Research Letters.
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