Sessualità Romana: Segreti e Rappresentazioni a Pompei

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I Bagni Suburbani erano situati proprio fuori le mura della città in un periodo in cui non servivano più come strutture difensive. (Marcus Cyron via Wikimedia Commons (CC BY-SA 2.0))

Gli antichi Romani avevano concezioni sulla sessualità radicalmente diverse dalle nostre attuali, e molte di queste rappresentazioni sono state conservate sui muri degli edifici di Pompei. In particolare, le Terme Suburbane offrono uno sguardo dettagliato sulle pratiche sessuali dei Romani in tutte le loro sfumature.

Le Terme Suburbane si trovano ad ovest della Porta Marina a Pompei e si distinguono dalle altre terme della città per il loro carattere privato. Costruite probabilmente durante il regno di Tiberio (14-37 d.C.), si trovano al di fuori delle porte della città, ormai non più utilizzate a scopo difensivo. Il complesso termale si sviluppa su tre livelli ed è visibile ai turisti che esplorano la città sepolta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Ogni stanza delle terme era dotata di finestre con vista sul Golfo di Napoli.

Le Terme Suburbane offrivano diverse opzioni di bagni, tra cui due stanze per bagni freddi (Frigidarium), un bagno caldo (Tepidarium) per abituare il corpo ai cambiamenti di temperatura, e infine un bagno caldo (Calidarium). Tuttavia, le rappresentazioni sessuali più esplicite erano concentrate nella stanza spogliatoio (apodyterium) subito dopo l’ingresso. Gli otto affreschi erotici che decoravano le pareti di questa stanza sono oggetto di dibattito sul loro significato e scopo.

Una foto a grandangolo degli otto affreschi raffiguranti atti sessuali diversi. La prima immagine mostra una figura maschile nuda con uno scroto insolitamente grande; la seconda mostra un uomo che riceve atti sessuali da due donne e un altro uomo; la terza è un trio con una donna penetrata da dietro da un uomo che a sua volta è penetrato da un altro uomo; la quarta mostra due donne, una che pratica sesso orale sull'altra; la quinta immagine mostra un uomo vestito in posizione accovacciata che pratica sesso orale su una donna nuda; la sesta e la settima immagine mostrano atti erotici su letti, ma sono gravemente danneggiati; e l'ottava immagine mostra una donna seduta su un uomo. Ha una donnola sulla gamba, naturalmente.
Gli affreschi all’interno dei Bagni Suburbani mostrano molte forme di atti sessuali, ma alcuni di essi sarebbero stati considerati discutibili dalla società romana educata.
Sailko via Wikimedia Commons (CC BY-SA 4.0)

Alcuni studiosi ipotizzano che le immagini erotiche potessero fungere da avvertimento o suggerimento per attività sessuali, come la prostituzione, che potevano aver luogo all’interno delle terme. Altri ritengono che fossero semplici decorazioni destinate a soddisfare i gusti erotici dei visitatori romani. Ogni dipinto era accompagnato da una scatola dipinta con un numero, forse utilizzata dai visitatori per conservare i propri indumenti.

Un affresco che mostra un uomo romano accovacciato sul pavimento accanto a un letto mentre pratica sesso orale su una donna distesa sul letto. Lei tiene sollevata la gamba destra mentre lui preme contro la sinistra.
L’arte romana raffigura molte forme di atti sessuali, ma non tutti erano considerati accettabili nella società più ampia.
Sailko via Wikimedia Commons (CC BY-SA 4.0)
Un affresco che mostra una donna inginocchiata in avanti su un letto mentre viene penetrata da dietro da un uomo che a sua volta è penetrato da un altro uomo.
Gli atti omosessuali erano permessi e anche attesi nella società romana, ma c’erano regole per questo tipo di scambio.
Sailko via Wikimedia Commons (CC BY-SA 4.0)

I Romani erano noti per la loro apertura riguardo alla sessualità, e le testimonianze archeologiche confermano la presenza di varie inclinazioni erotiche nella società romana. Nonostante l’idea diffusa di un atteggiamento “tutto è lecito” verso il sesso, vi erano comunque norme sociali e restrizioni legali che regolavano il comportamento sessuale.

Ad esempio, agli uomini romani era socialmente accettabile cercare rapporti sessuali con partner di entrambi i sessi, ma seguendo precisi ruoli di genere. L’essere “attivi” o “penetranti” era considerato maschile e accettabile, mentre assumere un ruolo “passivo” poteva mettere in discussione la mascolinità di un uomo. Questo doppio standard sessuale si rifletteva anche nelle rappresentazioni artistiche, che spesso mostravano atti sessuali considerati “anormali” dalla società romana.

Le immagini erotiche presenti nelle Terme Suburbane di Pompei offrono uno spaccato della complessa sessualità romana, con scene che potrebbero non rappresentare necessariamente la realtà accettata. La censura e la protezione di tali oggetti erotici erano comuni quando Pompei fu inizialmente scavata, ma oggi i visitatori possono ammirarli nella loro interezza e complessità artistica.