Vaccini anti-COVID-19 e salute cardiovascolare: studio conferma benefici

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Contrariamente a quanto potresti aver sentito, il rischio di attacchi cardiaci e eventi correlati è diminuito significativamente dopo la vaccinazione contro il COVID-19. (Ahmet Misirligul/Shutterstock.com)

C’è stato un calo significativo degli attacchi di cuore e degli ictus in Inghilterra dopo la campagna di vaccinazione anti-COVID-19, come riportato da uno studio nazionale. I benefici sono stati particolarmente evidenti con le dosi successive e i richiami. Sebbene non sia possibile escludere del tutto l’ipotesi di un’associazione tra vaccinazione e aumento di tali eventi, lo studio rende questa eventualità estremamente improbabile.

La teoria del complotto riguardante i vaccini contenenti microchip è stata ritenuta assurda dalla maggior parte del pubblico, ma coloro che si oppongono ai vaccini per principio hanno focalizzato le proprie preoccupazioni sugli attacchi di cuore e gli ictus. Questo timore ha avuto un fondo di verità, considerando che alcuni casi di trombocitopenia sono stati segnalati poco dopo la vaccinazione, soprattutto con il vaccino AstraZeneca. Di conseguenza, nel Regno Unito è stata limitata la somministrazione di questo vaccino alla fascia di età superiore ai 40 anni.

Fin dall’inizio, le evidenze hanno dimostrato che i rischi legati ai vaccini erano nettamente inferiori rispetto a quelli derivanti dall’infezione da COVID-19, anche se si consideravano esclusivamente gli attacchi di cuore e gli ictus, escludendo le altre gravi complicanze dell’infezione.

Nonostante ciò, la falsa convinzione che i vaccini siano pericolosi ha continuato a persistere, riemergendo recentemente con l’annuncio di AstraZeneca di interrompere la produzione del proprio vaccino per motivi diversi. Tuttavia, un nuovo studio condotto da tre importanti università britanniche ha analizzato i dati sanitari anonimizzati di 45,7 milioni di adulti in Inghilterra per sfatare questo mito.

Lo studio ha coperto il periodo dal 8 dicembre 2020 al 23 gennaio 2022, evidenziando una riduzione del 10% nell’incidenza di trombosi arteriose, comprese gli attacchi di cuore e gli ictus, nelle 13-24 settimane successive alla prima dose di qualsiasi vaccino utilizzato nel Regno Unito. Questi risultati sono in linea con le precedenti prove e indicano una diminuzione ancora maggiore delle trombosi arteriose dopo le dosi successive, con un calo del 20% per il vaccino Pfizer/BioNTech e del 27% per il vaccino AstraZeneca.

Se questa riduzione significativa degli eventi trombotici possa giustificare la decisione di non utilizzare AstraZeneca nei giovani richiederà ulteriori approfondimenti. Tuttavia, con quasi 97.000 eventi trombotici evitati in sei mesi, queste riduzioni rappresentano un notevole beneficio per la salute pubblica.

Il team di ricerca ha riconosciuto che fattori confondenti come la priorità nella vaccinazione dei gruppi più vulnerabili potrebbero aver influenzato i risultati, ma le probabilità di un’alternativa spiegazione sono estremamente basse.

La dottoressa Samantha Ip dell’Università di Cambridge, co-prima autrice dello studio, ha sottolineato che i dati confermano una riduzione dell’incidenza di malattie cardiovascolari comuni dopo la vaccinazione anti-COVID-19, supportando l’efficacia e la sicurezza dei vaccini nel prevenire il COVID-19 grave e salvare vite.

Il professor William Whitely dell’Università di Edimburgo, co-autore dello studio, ha evidenziato che le gravi malattie cardiovascolari sono aumentate dopo l’infezione da COVID-19, sottolineando l’importanza della vaccinazione nel prevenire tali complicanze.

Lo studio, pubblicato su Nature Communications in open access, fornisce rassicurazioni sulla sicurezza cardiovascolare delle dosi di vaccino anti-COVID-19, dimostrando che i benefici superano di gran lunga le rare complicanze cardiovascolari.

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