La Struttura di Richat: l’Occhio del Sahara visto dallo spazio

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Le colline hanno davvero gli occhi. (Unità di Scienze della Terra e Telerilevamento, Centro Spaziale Johnson della NASA)

Alcune visioni appaiono più affascinanti quando osservate dallo spazio, un’opportunità che la maggior parte di noi non ha la possibilità di sperimentare direttamente. Tuttavia, fortunatamente, i pochi privilegiati che si avventurano al di fuori dell’atmosfera terrestre amano immortalare la loro prospettiva unica attraverso fotografie, consentendoci di ammirare panorami straordinari come le recenti immagini della misteriosa Struttura di Richat.

Le fotografie sono state catturate a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) il 17 luglio, quando si trovava a un’altitudine di 411 chilometri sopra il nostro pianeta, con lo sguardo rivolto verso il basso sul Mauritania, situato nel Nordovest dell’Africa. La Struttura di Richat, conosciuta anche come l’Occhio del Sahara, si trova nel settore settentrionale del paese, nell’arido Altopiano dell’Adrar.

Struttura di Richat
Purtroppo non l’occhio di un gigante nascosto sotto terra.
Unità di Scienze della Terra e Telerilevamento, Centro Spaziale Johnson della NASA

Vista dalla ISS, la Struttura di Richat appare come un’enorme formazione geologica con anelli concentrici che ricordano vagamente un occhio gigante che osserva lo spazio. Tuttavia, nonostante la sua somiglianza con un bulbo oculare, non vi è alcuna prova che suggerisca un’origine extraterrestre o la presenza di entità celesti.

La Struttura di Richat ha da sempre suscitato dibattiti accesi riguardo alla sua formazione, con alcune teorie che ipotizzavano un’origine legata a eventi cosmici. In passato, si è ipotizzato che la formazione circolare potesse essere stata causata da un’imponente caduta di meteorite, poiché gli impatti spaziali tendono a lasciare segni simili sulla superficie terrestre.

Tuttavia, uno studio del 2014 ha proposto una spiegazione radicalmente diversa, suggerendo che la Struttura di Richat sia il risultato di processi geologici interni alla Terra anziché di eventi esterni. In particolare, si ipotizza che un’attività vulcanica abbia causato l’emersione di magma che ha spinto verso l’alto le rocce circostanti, formando un’anticlinale a cupola o un domo sollevato.

Nel corso del tempo, l’erosione differenziale delle varie tipologie di rocce presenti nel domo ha creato le caratteristiche creste circolari con pendii ripidi da un lato e più dolci dall’altro, noti come cuestas. Nonostante alcune teorie fantasiose abbiano suggerito che la Struttura di Richat potesse essere il leggendario sito della città perduta di Atlantide, le evidenze scientifiche supportano l’ipotesi di un’origine vulcanica per questa formazione geologica unica.

È interessante notare che l’attività vulcanica ha generato altre strutture simili nel deserto del Sahara, come ad esempio in Ciad, dove la combinazione di cime nere di cenere e strati di natron crea l’illusione di un gigantesco teschio, confermando l’imponente potenza e la bellezza della natura.