I Giganteschi Crateri di Marte: Indizi di Vita Passata

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Un cratere marziano si trova in Utopia Planitia, il bacino d’impatto più grande conosciuto nel Sistema Solare. (ESA/TGO/CaSSIS)

Le recenti immagini rilasciate offrono una prospettiva a volo d’uccello dei giganteschi crateri che segnano la superficie di Marte, il nostro vicino planetario più prossimo. Queste immagini non solo sono uno spettacolo visivo affascinante, ma forniscono importanti indizi sulla possibilità che la vita abbia mai esistito su questo pianeta.

Le immagini sono state acquisite dal Trace Gas Orbiter di ExoMars, un programma di astrobiologia sviluppato congiuntamente dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e dall’Agenzia Spaziale Russa (Roscosmos).

La prima immagine mostra un cratere situato in Utopia Planitia, il più grande bacino d’impatto confermato nel Sistema Solare, con un diametro di circa 3.300 chilometri, equivalente alla distanza tra Las Vegas e Washington DC. Fotografato da una distanza di circa 400 chilometri sopra la superficie marziana, il cratere suggerisce di essere stato formato da un impatto di un asteroide in un’epoca in cui la regione ospitava ghiaccio d’acqua. La morfologia liscia del cratere fornisce ulteriori prove dell’antica presenza di ghiaccio d’acqua in questa regione.

Un interessante gruppo di crateri in Ganges Chasma, Marte.
Splat! Un interessante gruppo di crateri in Ganges Chasma, Marte.
ESA/TGO/CaSSIS

Sulla Terra, la presenza di acqua è considerata un indicatore significativo per la possibilità di vita. Anche se non è ancora certo se questa regola si applichi ad altri pianeti, la presenza di acqua su Marte solleva la suggestione che il Pianeta Rosso abbia potenzialmente ospitato forme di vita in passato.

Un antico cratere sulla superficie di Marte.
Questo gigantesco cratere è antico.
ESA/TGO/CaSSIS

La seconda immagine mostra una serie di crateri situati vicino all’equatore marziano, all’interno di un profondo canyon noto come Ganges Chasma. È importante notare che si tratta di un’immagine a falso colore, poiché Marte non è improvvisamente diventato blu. I filtri di colore sono stati applicati per evidenziare le differenze mineralogiche o geologiche sulla superficie del pianeta, altrimenti difficili da distinguere ad occhio nudo. I due crateri principali presentano diametri di 4 chilometri e 1,2 chilometri, con la forma schiacciata del cratere più grande che suggerisce la presenza passata di acqua sulla superficie marziana.

Infine, l’ESA ha reso pubblica un’immagine di un antico cratere situato nelle alture meridionali di Marte, nella regione di Tyrrhena Terra. Questo cratere, largo 15 chilometri, è considerato relativamente antico e mostra segni di erosione e sedimentazione nel corso dei millenni. La presenza di crateri più piccoli all’interno del cratere principale suggerisce che questa caratteristica geologica esista da molto tempo.

Marte, sebbene più piccolo della Terra, ospita alcune delle caratteristiche geologiche più imponenti del Sistema Solare, tra cui alcuni dei crateri d’impatto più grandi conosciuti e vulcani di dimensioni eccezionali. Il pianeta rosso è un vero e proprio museo geologico, offrendo uno spettacolo unico nel nostro sistema planetario.

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