La nuova frontiera della propulsione spaziale: motori a curvatura senza energia negativa

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Il nuovo modello elimina la necessità di propellenti irrealistici. (Sashkin/Shutterstock.com)

Un team di ricercatori ha recentemente avanzato l’ipotesi che il salto alla velocità di curvatura potrebbe essere possibile senza dover violare le leggi della fisica. Questo rappresenta una svolta significativa rispetto ai modelli precedenti che richiedevano fonti energetiche irreali. Secondo lo studio, potrebbe essere realizzabile un motore a curvatura che non dipenda da carburanti fantastici.

I motori a curvatura, noti per essere una caratteristica della fantascienza, consentono alle astronavi di viaggiare alla velocità della luce comprimendo lo spazio-tempo davanti alla nave e espandendo tutto sul retro, creando così una bolla di curvatura. Questa tecnologia, spesso associata a Star Trek, ha ispirato numerosi fisici a cercare di sviluppare un modello funzionante.

Nel 1994, il fisico teorico Miguel Alcubierre propose l’Alcubierre Drive, un modello di motore a curvatura che, tuttavia, richiedeva l’utilizzo di energia negativa, una forma di energia mai osservata nell’universo reale. Tuttavia, i ricercatori del nuovo studio sostengono di aver dimostrato matematicamente che i motori a curvatura possono essere costruiti senza la necessità di carburanti esotici.

Secondo i calcoli effettuati, il sistema di trasporto interplanetario potrebbe essere realizzato utilizzando tecniche gravitazionali tradizionali e innovative per creare una bolla di curvatura in grado di trasportare oggetti ad alte velocità entro i limiti della fisica conosciuta. Questa soluzione prevede l’utilizzo di un guscio di materia stabile combinato con una distribuzione del vettore di spostamento che rispecchia le soluzioni ben note dei motori a curvatura come la metrica di Alcubierre.

Il dottor Jared Fuchs, autore dello studio, ha sottolineato l’importanza di questi risultati, affermando che i motori a curvatura potrebbero non essere solo un concetto della fantascienza. Anche se il motore proposto potrebbe non raggiungere la velocità della luce, potrebbe comunque avvicinarsi notevolmente.

Il piano prevede di progettare i motori a curvatura in modo che si comportino come materia ordinaria, eliminando così la necessità di energia oscura fittizia. Anche se l’energia richiesta sarebbe comunque considerevole, dimostra che gli effetti di curvatura possono essere ottenuti senza l’utilizzo di forme esotiche di materia, come ha aggiunto il dottor Christopher Helmerich, co-autore dello studio.

Questi risultati aprono la strada a possibili riduzioni dei requisiti energetici dei motori a curvatura, aprendo così nuove prospettive per il futuro della propulsione spaziale. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Classical and Quantum Gravity.

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