Rivelazioni sulle vicende di Platone: nuove scoperte da un antico rotolo di papiro

frammenti di rotoli anneriti fotografati sotto luci visibili; i frammenti sono posti su uno sfondo chiaro con una telecamera sospesa sopra e luci su di essi; sullo sfondo ci sono scaffali di libri e una scrivania con un computer
Il rotolo mette in evidenza anche il disprezzo di Platone per un musicista non realizzato. (D.P. Pavone (CNR-Istituto per i Beni Culturali/Biblioteca Nazionale di Napoli))

I resti carbonizzati di un antico rotolo di papiro proveniente da Ercolano hanno restituito informazioni perdute da tempo riguardanti Platone, inclusa la sua esatta tomba e dettagli sulla sua caduta nella schiavitù. Situata vicino al sito iconico di Pompei, Ercolano fu distrutta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., lasciando la città e la sua vasta collezione di papiri conservati sotto la cenere per migliaia di anni.

Come molti altri rotoli recuperati dal sito storico, il papiro in questione è in buone condizioni ma in gran parte annerito, rendendolo praticamente illeggibile. Contiene una sezione della Storia dell’Accademia di Filodemo di Gadara, che fa parte della Recensione dei Filosofi di Filodemo. Filodemo di Gadara era un filosofo epicureo vissuto intorno al 110-40 a.C. e risiedette per un periodo ad Ercolano. La sua Storia dell’Accademia include informazioni dettagliate sulla vita di Platone e sull’Accademia da lui fondata ad Atene all’inizio del IV secolo a.C.

Utilizzando una serie di tecniche tra cui imaging ottico infrarosso e ultravioletto, imaging molecolare ed elementare, imaging termico e microscopia digitale, i ricercatori sono riusciti a decifrare oltre 1.000 parole dal pergameno bruciato, pari a circa il 30 percento del testo completo. Commentando questo risultato in una dichiarazione, il coordinatore del progetto Graziano Ranocchia ha spiegato che i contenuti appena decifrati rivelano una serie di nuovi e concreti fatti su vari filosofi accademici.

frammenti di rotoli carbonizzati disposti su sfondo blu
I frammenti sono stati esaminati in dettaglio utilizzando una serie di tecniche.
D.P. Pavone (CNR-Istituto per i Beni Culturali/Biblioteca Nazionale di Napoli)

Le nuove letture spesso si basano su nuovi e concreti fatti sull’Accademia di Platone, sulla letteratura ellenistica, su Filodemo di Gadara e sulla storia antica in generale, aggiunge Kilian Fleischer, responsabile della redazione del papiro. In precedenza si sapeva che Platone era sepolto all’interno del terreno dell’Accademia, che fu distrutta dal dittatore romano Silla nel 86 a.C.

Tuttavia, dopo l’analisi dell’antico rotolo, i ricercatori hanno ora individuato il luogo di sepoltura finale del famoso filosofo in un giardino privato vicino a un santuario dedicato alle Muse, noto come Museion. Altri dettagli riportati nel documento carbonizzato indicano che Platone fu venduto come schiavo sull’isola di Egina, forse a seguito dell’invasione spartana del 404 a.C. o in seguito alla morte di Socrate nel 399 a.C.

Questi resoconti mettono in discussione la comprensione prevalente che la servitù di Platone fosse iniziata nel 387 a.C. sull’isola di Sicilia. In un altro passaggio, Platone viene citato esprimendo il suo disprezzo per le capacità musicali di un esecutore barbaro della Tracia. Conosciuto per la sua famosa Teoria delle Forme – che afferma che il mondo fisico che viviamo è solo un’ombra della vera realtà – Platone morì ad Atene nel 348 a.C.