L’istituzione accademica fu fondata a Linzi, la capitale dello stato di Qi durante il periodo degli Stati Combattenti (475-221 a.C).
Un team di archeologi cinesi ha scoperto le rovine della celebre ”Accademia Jixia”, la prima accademia istituita in Cina nel IV secolo a.C. Secondo quanto riportato da Xinhua, i resti dell’istituto di istruzione superiore ”statale” sono stati portati alla luce, durante uno scavo, nel distretto di Linzi della città di Zibo, nella provincia dello Shandong. Fondata durante l’era degli ”Stati Combattenti” (475-221 aC), periodo in cui i principali signori della guerra regionali annettevano gli stati minori consolidando il loro dominio, l’accademia si trovava nell’antica capitale dello stato di Qi. Si trattava di un istituto che fungeva come istituto di ricerca ed università.
Centinaia, o addirittura migliaia, di rappresentanti della maggior parte delle principali scuole filosofiche della Cina antica, tra cui il confucianesimo e il taoismo, si sarebbero formati all’interno della struttura. Nell’accademia era incoraggiata la discussione, elemento che ha consentito ai vari studenti di affinare le posizioni teoriche di diverse scuole filosofiche e creare le prime forme di sintesi della filosofia cinese. Ma era il taoismo la filosofia più studiata nell’istituzione. Le idee principali dei teorici Jixia si rifletterono, infatti, nel trattato “Tao Te Ching“, la cui paternità è attribuita a Lao Tzu. Gli archeologi hanno scoperto quattro file di resti di fondamenta dell’edificio nell’ambito di una superficie totale di circa 40.000 metri quadrati, 210 per 190 metri. ”La fondazione dell’Accademia Jixia è stata una delle principali riforme attuate nel regno di Qi che ha aperto la strada alla crescita culturale e intellettuale della comunità locale e non solo”, ha spiegato ha affermato Zheng Tongxiu, uno degli esperti della società archeologica provinciale, curatore del museo locale.