Le origini genetiche dei giapponesi: un’inedita scoperta a tre vie

Monte Fuji in Giappone
Monte Fuji in Giappone. (Blanscape/Shutterstock.com)

Uno studio condotto in Giappone ha rivelato che gli attuali giapponesi discendono non da due, come si pensava in precedenza, ma da tre gruppi ancestrali distinti. Questa scoperta è emersa dalla sequenza del DNA di 3.200 individui nel Paese del Sol Levante.

Per lungo tempo si è creduto che i giapponesi attuali derivassero da due gruppi principali: i Jomon, antichi cacciatori-raccoglitori che abitarono il Giappone tra 16.000 e 3.000 anni fa, e i Yayoi, contadini immigrati che arrivarono in Giappone circa tra il 900 a.C. e il 300 d.C. Tuttavia, uno studio del 2021 ha individuato un terzo gruppo ancestrale, che si presume sia giunto durante la transizione dal periodo Yayoi al periodo Kofun (300-710 d.C.).

L’analisi condotta ha rivelato che i Jomon hanno mantenuto una piccola popolazione di circa 1.000 individui per diversi millenni, con una netta separazione dalle popolazioni continentali tra 20.000 e 15.000 anni fa. Questo periodo coincide con l’isolamento del Giappone a causa dell’innalzamento del livello del mare.

La coltivazione del riso, elemento fondamentale della cultura giapponese, è stata introdotta da individui con ascendenza nord-orientale. Inoltre, durante il periodo imperiale Kofun è stato identificato un ulteriore flusso di ascendenza dall’Asia orientale.

Questi tre componenti ancestrali continuano a caratterizzare le popolazioni giapponesi moderne, confermando un modello tripartito delle origini genomiche del Paese. Questa scoperta è supportata da prove archeologiche di nuovi insediamenti e cambiamenti culturali e politici avvenuti in quel periodo.

Nel corso dello studio, è emerso che Okinawa presenta la più alta ascendenza Jomon (28,5%), seguita dal Nord-est (18,9%) e infine dall’Ovest (13,4%). Questi dati confermano che gli attuali giapponesi discendono dai Jomon, dai Yayoi e da un terzo gruppo ancestrale sconosciuto, probabilmente proveniente dall’Asia nord-orientale.

Le analisi genetiche hanno evidenziato una stretta relazione tra l’Ovest del Giappone e antichi gruppi cinesi attorno al Fiume Giallo, mentre individui del Nord-est mostrano affinità con i Jomon e con antichi genomi giapponesi e coreani.

Il team di ricerca ha suggerito che gli Emishi, antichi abitanti del Nord-est giapponese, potrebbero essere correlati all’Asia nord-orientale. Gli Emishi, noti anche come “barbari gamberi”, potrebbero aver parlato una lingua giapponica distinta, simile al dialetto storico di Izumo.

Questi risultati, pubblicati su Science Advances, gettano nuova luce sulle origini genetiche e storiche della popolazione giapponese, aprendo la strada a ulteriori ricerche per approfondire le connessioni tra il Giappone e le regioni circostanti.

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