L’eruzione del supervulcano di Toba e l’evoluzione umana

Il sito di Shinfa-Metema 1 su un affluente stagionale del Nilo Azzurro suggerisce che gli esseri umani si ritiravano presso pozze d'acqua durante le stagioni secche
Il sito di Shinfa-Metema 1 su un affluente stagionale del Nilo Azzurro suggerisce che gli esseri umani si ritiravano presso pozze d’acqua durante le stagioni secche e si adattavano. (https://topographic-map.com Licenza Open Database (ODbL) v1.0)

L’eruzione del supervulcano di Toba è considerata la più grande nella storia della nostra specie, con conseguenze climatiche globali durature. Le recenti scoperte dall’Etiopia hanno sollevato interrogativi tra gli antropologi riguardo al ruolo di Toba nell’evoluzione umana e nelle migrazioni dall’Africa.

Si è a lungo ipotizzato che il genere Homo abbia lasciato l’Africa quasi un milione di anni fa, ma la complessa storia delle migrazioni umane è ancora oggetto di dibattito. Gli Homo sapiens, in particolare, sembrano aver incontrato ostacoli significativi nel loro cammino verso l’espansione globale.

Un’ipotesi intrigante suggerisce che un’eruzione vulcanica massiccia, come quella del Toba in Indonesia, potrebbe aver giocato un ruolo chiave nel plasmare il corso della storia umana. Con almeno 2.000 chilometri cubi di materiale rilasciato, l’eruzione di Toba avrebbe avuto un impatto devastante sul clima globale, causando un raffreddamento significativo e possibilmente influenzando le migrazioni umane.

Secondo uno studio condotto da un team internazionale di scienziati, l’eruzione di Toba potrebbe aver innescato una serie di eventi che hanno portato alla riduzione della popolazione umana a meno di 10.000 individui, creando un collo di bottiglia genetico che potrebbe spiegare la bassa diversità genetica degli esseri umani moderni.

Il professor Curtis Marean dell’Università statale dell’Arizona ha condotto ricerche nel corno d’Africa, in particolare a Shinfa-Metema 1 nell’Etiopia nord-occidentale, dove sono state trovate tracce di vetro vulcanico associato all’eruzione di Toba. Queste scoperte suggeriscono che gli esseri umani dell’epoca fossero in grado di adattarsi e sopravvivere alle condizioni ambientali estreme causate dall’eruzione.

Il sito di Shinfa-Metema 1 rivela dettagli interessanti sulla vita umana durante periodi di siccità estrema, suggerendo che le popolazioni umane si spostassero lungo i fiumi stagionali alla ricerca di risorse alimentari. Gli strumenti di pietra trovati sul sito, tra cui i più antichi reperti di tiro con l’arco al mondo, indicano una sofisticata capacità adattativa degli antichi abitanti dell’area.

Queste scoperte sollevano nuove domande sulla narrazione tradizionale delle migrazioni umane, suggerendo che le popolazioni potrebbero essersi spostate lungo “autostrade blu” piuttosto che “corridoi verdi”, e che le condizioni ambientali estreme causate da eventi come l’eruzione di Toba potrebbero aver giocato un ruolo cruciale nel plasmare il destino dell’umanità.

Un minuscolo frammento di vetro con un diametro inferiore a quello di un capello umano è stato recuperato da un sito dell'Età della Pietra Media nel nord-ovest dell'Etiopia. La sua composizione chimica corrisponde a quella del supervulcano di Toba situato dall'altra parte del mondo in Indonesia. Le persone che vivevano in questo sito archeologico sopravvissero alla supereruzione grazie alla loro flessibilità comportamentale.
Un minuscolo frammento di vetro della supereruzione di Toba, mostra che gli esseri umani occupavano il sito prima, durante e dopo l’inverno vulcanico.
Racheal Johnsen
Punte di pietra trovate a Shinfa-Metema 1 sono più simili a punte di freccia che alle punte di lance, rendendo questa la più antica evidenza di tiro con l'arco al mondo, coincidendo con Toba
Punte di pietra trovate a Shinfa-Metema 1 sono più simili a punte di freccia che alle punte di lance, rendendo questa la più antica evidenza di tiro con l’arco al mondo, coincidendo con l’eruzione di Toba.
Progetto di Ricerca sul Nilo Azzurro

Links: