La stagione delle cicale è alle porte e se hai intenzione di uscire, è meglio assicurarsi di avere con te un impermeabile. Ma perché questa precauzione? Non per le piogge di aprile, ma per evitare di essere colpiti da un getto di pipì di cicala. Questa particolarità insolita ha permesso ai ricercatori di sfatare credenze diffuse sul modo in cui gli insetti urinano.
I ricercatori si sono a lungo interrogati sul modo in cui le cicale urinano, non solo per la stranezza dello spettacolo, ma anche perché va contro due paradigmi dell’urina degli insetti. Un team del Georgia Tech si è impegnato a capire il motivo di questa peculiarità.
La prima teoria ampiamente accettata riguarda il modo in cui le cicale si nutrono. Questi insetti si alimentano della linfa del xilema delle piante, il tessuto che trasporta l’acqua attraverso di esse. La maggior parte degli insetti che si nutrono in questo modo urina a gocce per risparmiare energia. Tuttavia, per le cicale, urinare a gocce sarebbe meno efficiente dal punto di vista energetico. Date le loro dimensioni e il loro fabbisogno energetico elevato, urinare a getto risulta essere la soluzione più efficiente.
Il secondo paradigma riguarda la dimensione degli animali e il modo in cui urinano. Gli animali più piccoli tendono a urinare a gocce a causa dei loro orifizi più stretti, che richiedono meno energia per espellere l’urina. Tuttavia, le cicale, nonostante siano insetti di dimensioni considerevoli, consumano meno energia per urinare a getto, sfruttando la gravità e le forze inerziali.
Questo studio non solo fornisce nuove intuizioni sulla dinamica dei fluidi negli insetti, ma potrebbe anche avere applicazioni pratiche nel campo della robotica e della gestione dei fluidi a piccola scala. L’autrice dello studio, Miriam Ashley-Ross, sottolinea che l’innovazione nella robotica morbida potrebbe trarre vantaggio da queste scoperte.
Quindi, chi avrebbe mai pensato che lo studio del modo in cui gli insetti urinano potesse portare a tali scoperte? Il lavoro dei ricercatori è stato pubblicato su PNAS e potrebbe aprire nuove strade nell’ambito della robotica e della gestione dei fluidi.
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